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Enrico Rossi: «La sinistra deve scommettere sui giovani». «Su sviluppo e infrastrutture discussione seria su ruolo Stato»

Se si ricordasse la storia d’Italia si saprebbe che lo Stato ha avuto un ruolo fondamentale nel secolo scorso nello sviluppo del Paese e nella sua affermazione come potenza industriale. Questo proprio a causa della inadeguatezza del nostro capitalismo. Poi, l’impresa pubblica è diventata sempre più strumento del potere politico, con le inefficienze, i clientelismi e persino la corruzione.

Le privatizzazioni, che nelle intenzioni volevano contribuire a creare dieci, dodici gruppi industriali e finanziari di dimensioni sufficientemente forti, sono state in molti casi un fallimento, come dimostra la fine del settore agroalimentare, della telefonia, della siderurgia e di altri settori, da ultimo quello delle autostrade. L’imprenditoria nazionale non è stata all’altezza della grande opportunità che le veniva offerta.

La ‘rivoluzione liberale’ non ha dato gli esiti sperati. Anzi, alla fine di un trentennio di trasferimento dallo Stato ai privati di interi pezzi dell’industria, delle infrastrutture e dei servizi le uniche imprese di grandi dimensioni che si sono salvate sono ancora quelle controllate dello Stato come Eni, Enel, Leonardo, Poste. È vero che le privatizzazioni hanno consentito allo Stato di fare cassa ma il debito pubblico non si è ridotto soprattutto a causa di una crescita debole che da decenni ci caratterizza.

Occorrerebbe una discussione seria sul ruolo che uno stato imprenditore, efficiente e rigoroso potrebbe svolgere per lo sviluppo del Paese. Nessuno lo sta facendo. I nostri governanti sembrano più interessati a ottimizzare la loro rendita di posizione nell’acquisizione del consenso e assai meno a risolvere i problemi. Manca una strategia che la sinistra ha il compito di costruire e fornire al Paese e alle forze sociali.

Non si uscirà dalla sconfitta storica, la più grande del dopoguerra, senza che siano stati affrontati e senza che siano state date risposte a questi nodi problematici ineludibili.

Un passaggio decisivo di questo dibattito più generale è quello relativo al destino delle infrastrutture autostradali. Dopo la tragedia di Genova, che altro deve accadere ancora perché a sinistra si rivendichi un ruolo dello Stato nella gestione e affinché in questo settore gli utili siano tutti destinati a investimenti e manutenzioni della nostra dissestata rete viaria?

Per battere questa destra estrema che governa il Paese occorre, certo, essere umili. Ma non basta. Non si farà un passo avanti senza avere costruito una visione del futuro sviluppo del Paese e del modo con cui la collettività in ampi settori, servizi e infrastrutture, decisivi per la crescita e per la nostra vita quotidiana, può riprendere il controllo.

È una sfida prima di tutto per i giovani. A essi non manca né la competenza né l’entusiasmo né l’onestà per portare a compimento un progetto così ambizioso, riuscendo laddove i loro padri non sono riusciti. Ma se la sinistra non scommette su loro è giusto che non abbia futuro.

L’intervento di Enrico Rossi è stato pubblicato su HuffPost Italia:
https://www.huffingtonpost.it/enrico-rossi/la-sinistra-scommetta-sui-giovani-senno-non-avra-futuro_a_23506908/?utm_hp_ref=it-homepage

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