Ignazio_Visco1

L’Assemblea della Banca d’Italia, le considerazioni di Ignazio Visco e lo spread ospite inatteso

Tra le Assemblee della Banca d’Italia, cui ho assistito dal 1994, quella di ieri è stata una delle più intense. Durante l’ora scarsa di lettura del Governatore Ignazio Visco, lo spread tra il BTP a 10 anni e l’analogo Bund tedesco si è impennato di 80 punti: da 250 a 330. I banchieri ascoltavano le parole di Visco con sguardo fisso sulle pagine finanziarie dei loro smartphone.
Dalle impressioni scambiate, ho percepito la preoccupazione per il calo delle quotazioni dei titoli di stato presenti nei portafogli delle banche ed i rischi che corrono le più deboli.

In sintesi, le Considerazioni tracciano un quadro di crescita superiore alle attese, guidata dalle politiche governative e dalla capacità dell’economia di auto sostenersi. Spinta dagli investimenti e dai consumi, cui ha contribuito la crescita dell’occupazione, seppur precaria.

Le esportazioni si confermano un traino della crescita, con un forte avanzo delle partite correnti, che ha fatto diminuire il debito dell’Italia sull’estero dal 23% del Pil nel 2013 al 7%.
Frenano la crescita, secondo Visco, le inefficienze della P.A. e della giustizia, i limiti alla concorrenza, l’illegalità, e le distorsioni della concorrenza causate da evasione fiscale, corruzione e criminalità. Le riforme che perseguono questi obiettivi stimolano crescita e occupazione.

Le riforme del mercato del lavoro hanno avuto effetti positivi sull’occupazione. Resta però elevata la disoccupazione nel Mezzogiorno e tra i giovani. La lunga crisi ha accentuato il disagio sociale, peggiorando la posizione dei giovani. Le disponibilità per il reddito di inclusione consentono di coprire il 40% delle famiglie in povertà assoluta. Nel rafforzarlo o sostituirlo con altre norme, bisogna prestare attenzione alle conseguenze sui conti pubblici.

Il nostro debito pubblico al 132% del PIL supera di oltre 50 punti percentuali quello medio del resto dell’Eurozona; costituisce la principale fonte di vulnerabilità per l’economia. Espone a crisi pericolose quando vanno rinnovati 400 miliardi all’anno di titoli. Il rapporto tra debito pubblico e PIL può tornare sotto il 100% in dieci anni col sostanziale pareggio di bilancio. E’ importante per Bankitalia non toccare la legge Fornero salvo interventi mirati, volti a ridurre specifiche rigidità.

Le banche si sono rafforzate e si sono ridotti i crediti deteriorati, con l’aumento delle cessioni di questi sul mercato. Si prevede che entro il 2020 i crediti deteriorati dei gruppi più grandi si dimezzino rispetto a 2017.

Insomma, nel mondo globalizzato, l’Italia ha le sue carte da giocare, dopo 25 anni di arretramento economico rispetto agli altri paesi avanzati. I primi risultati degli sforzi compiuti sono visibili. La struttura produttiva sta cambiando, l’occupazione cresce, gli investimenti tornano ad aumentare. Una finanza pubblica più equilibrata consente di indirizzare più risorse a stimolo dell’economia. L’obiettivo della politica economica è di accrescere il reddito e il benessere: un’economia che s’impoverisce è più diseguale e infelice, afferma Visco verso la fine del suo discorso.

Se il settore pubblico facesse nuovi debiti senza orientare allo sviluppo la composizione il suo bilancio, le conseguenze sarebbero gravi. Ma per ridurre il debito non vi sono scorciatoie. Gran parte del risparmio degli italiani trova corrispondenza nei 2.300 miliardi del debito pubblico. Mettendo a repentaglio la loro ricchezza, gli italiani reagirebbero: fuggendo e cercando altrove riparo. Con gli investitori stranieri più rapidi. La crisi finanziaria distruggerebbe la reputazione dell’Italia nel mondo.

Afferma Visco: “Non sono le regole europee il nostro vincolo, è la logica economica”.
Si possono orientare le risorse verso gli usi più produttivi, aumentando gli investimenti necessari. Non ci può essere sviluppo nell’isolamento. Il destino dell’Italia è quello dell’Europa. È importante che la voce dell’Italia sia autorevole dove si deciderà il futuro dell’Unione Europea.

È evidente la straordinarietà del momento attuale. E’ auspicabile definire con lungimiranza i progetti delle diverse forze politiche, ma non è saggio ignorare le compatibilità finanziarie. Non possiamo prescindere dai vincoli costituzionali: la tutela del risparmio, l’equilibrio dei conti, il rispetto dei Trattati. Solo così, conclude il Governatore, potremo tornare a uno sviluppo sostenuto e garantire il benessere delle generazioni future.

Foto in evidenza: Il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco

Commenti