Nella foto: I lavoratori della TMM presidiano la fabbrica dichiarata in liquidazione

Basta una Pec: TMM in liquidazione. Presidio dei lavoratori

Quelle che inizialmente sembravano essere solo delle “voci” si sono tramutate in una tremenda realtà: martedì 8 agosto l’assemblea dei soci della TMM ha deliberato di sciogliere anticipatamente la società e di metterla in liquidazione.

Essendo questo lo scenario che gli operai avevano immaginato da subito, avevano deciso di presidiare l’azienda,  nonostante le mezze rassicurazioni provenienti dal vertice aziendale che invitavano a non credere alle solite voci.

Per giorni i vertici della TMM sono sfuggiti al confronto, addirittura la notifica della liquidazione è arrivata con una “fredda” PEC direttamente dalla sede centrale di Torino, mentre era stato promesso un incontro nella fabbrica.

Purtroppo siamo i primi a conoscere le problematiche dell’indotto Piaggio, ma scusateci se di fronte a questi comportamenti ci indigniamo lo stesso.

Noi di Articolo Uno ci indigniamo perché dietro simili mancanze di rispetto vediamo chi vuole nascondere la propria presunzione e consapevolezza di essere sopra tutto e tutti, vediamo chi si sente addosso la legittimazione di poter far quel che vuole quando lo vuole, non tenendo conto di niente e senza mostrare il minimo cenno di umanità per nessuno, tantomeno per qualche decina di operai. Siamo arrivati al punto di dovere pretendere il “dovere di umanità” per legge, siamo messi davvero cosi male?

La chiusura dello stabilimento potrebbe portare ad un pericoloso effetto a catena sull’indotto Piaggio nella Valdera. L’appello del Presidente della Toscana Enrico Rossi per evitare la chiusura va ascoltato. La Regione ha prontamente fissato per il 21 agosto un confronto con le organizzazioni sindacali e si sta adoperando per convocare i vertici aziendali.

Se poi si dovesse davvero chiudere, lo si faccia correttamente e da persone serie, aprendo un percorso e chiamando dipendenti e parti sociali, preoccupandosi di trovare la miglior soluzione per tutti e cercando di limitare ogni danno. E’ chiaro che se questo non è stato fatto è perché la legge lo permette. Servono più norme “operaiocentriche” per la tutela dei dipendenti e sempre più restrizioni a tutte quelle strane manovre che quotidianamente vengono adottate da certe aziende. Noi di Articolo Uno ci impegnamo e lotteremo per questo.


Nella foto: il presidio dei lavoratori della TMM di Pontedera dichiarata in liquidazione

Ho parlato della mancanza di rispetto da parte di questa azienda, ma vorrei anche spendere qualche riga sulla grande umanità trovata in questi giorni tra gli operai del presidio.

Malgrado le difficoltà,  tutti ci si sente e ci si comporta come in una grande famiglia, ognuno pensa ai bisogni dell’altro, ogni piccolo cenno di umanità e di gentilezza è come se scatenasse in chi lo riceve un meccanismo di reazione a catena che sembra andare avanti all’infinito. La cosa più bella che ho trovato è la voglia di sdrammatizzare sulla vicenda, non ci si piange addosso ma nello stesso tempo la grande determinazione di andare avanti e di lottare.
Vi posso garantire che le tante ore trascorse insieme a queste persone sembrano volare nonostante il sole picchi sopra le nostre teste senza mai una tregua.

Impariamo tutti dagli operai della TMM.

Nella foto di copertina. Il presidio dei lavoratori della TMM di Pontedera insieme all’assessore regionale della Toscana Vittorio Bugli (in piedi)

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