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I 10 punti di Bernie Sanders per i Democratici dopo le elezioni di metà mandato

Traduzione parziale del commento di Bernie Sanders pubblicato sul Washington Post (“Democrats need a bold agenda. Here’s what they should do in the first 100 days of Congress”, 21 novembre 2018).

https://www.washingtonpost.com/opinions/democrats-need-a-bold-agenda-heres-what-they-should-do-in-the-first-100-days-of-congress/2018/11/21/dc80ddd6-ed07-11e8-96d4-0d23f2aaad09_story.html

Come risultato delle recenti elezioni di metà mandato, i Democratici hanno strappato quasi 40 seggi ai Repubblicani e controlleranno la Camera dei Rappresentanti. […] In misura significativa, il popolo americano ha rifiutato il programma del Presidente Trump che favorisce i ricchi e i potenti, così come il suo razzismo, sessismo, omofobia, xenofobia e la sua intolleranza religiosa.

Ma voglio essere chiaro: non è abbastanza per i Democratici essere soltanto un partito anti-Trump. Se vogliono continuare a espandere la loro maggioranza alla Camera, riconquistare il Senato e la Casa Bianca, i Democratici devono dimostrare agli americani che si opporranno con forza e lotteranno per i lavoratori di questo paese – neri, bianchi, latini, asiatici americani o nativi americani, donne e uomini, gay o etero. Questo significa affrontare la crisi di un sistema giudiziario a pezzi e riformare le disumane politiche sull’immigrazione. Ma significa anche lottare per far crescere una classe media che, da quarant’anni a questa parte, sta scomparendo, ridurre le disuguaglianze sia di reddito che di ricchezza – che hanno, in maniera sproporzionata, colpito gli afro-americani e gli ispanici – e lottare contro i cambiamenti climatici, la minaccia più incombente per il nostro pianeta.

Ventitré anni fa i Repubblicani, dopo aver riconquistato la Camera per la prima volta in quattro decenni, guidati dal capogruppo Newt Gingrich fecero passare una serie di leggi che avevano da anni nella loro lista dei desideri. La loro guida era il cosiddetto Contratto con l’America, un programma radicale di destra pieno di agevolazioni fiscali per i ricchi, enormi tagli ai programmi vitali per la classe lavoratrice e leggi razziste e crudeli per “riformare” il welfare e il nostro sistema giudiziario.

Nonostante non sia d’accordo con Gingrich praticamente su tutto, la leadership dei Democratici alla Camera dovrebbe ispirarsi a quanto a fatto e portare avanti un programma coraggioso. Già dal primo giorno di mandato, i Democratici della Camera, sostenuti dai loro colleghi al Senato, dovrebbero essere altrettanto audaci nell’approvare delle riforme che riflettano i bisogni dei lavoratori americani – incentrate sulla giustizia economica, politica, sociale, razziale e ambientale.

Nello specifico, durante i primi 100 giorni, la Camera deve approvare un programma legislativo che includa:

1) Aumentare il salario minimo a 15$ l’ora e la sua successiva indicizzazione alla crescita media dei salari. […]

2) Un percorso verso la Medicare-for-all (assistenza sanitaria per tutti). […]

3) Un’azione coraggiosa per combattere i cambiamenti climatici. […]

4) Aggiustare il nostro sistema giudiziario a pezzi. […]

5) Una riforma dell’immigrazione inclusiva. […]

6) Una riforma fiscale progressiva. […]

7) Un piano per le infrastrutture da un trilione di dollari. […]

8) Abbassare il prezzo dei farmaci. […]

9) Togliere le tasse delle università e dei college pubblici e ridurre il debito studentesco. […]

10) Espandere la sicurezza sociale. […]

Ecco la conclusione: invece di avere una Camera che ascolta solo i ricchi contribuenti per le campagne elettorali, è giunto il momento di una Camera che lotti per creare un’economia e un governo che funzionino per tutti noi, non solo per quelli che stanno in cima.

Foto in evidenza: Bernie Sanders

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