L'esercito turco blocca il passaggio sul ponte sul Bosforo a Istanbul, 15 luglio 2016
Gokhan Tan/Getty Images)

La notte del colpo di stato in Turchia

I carri armati sono scesi per le strade ad Ankara e Istambul e jet F16 hanno sorvolano le città a bassa quota. Bloccati i media e i social network. lo stato maggiore delle forze armate turche ha annunciato di aver “preso il potere in Turchia per proteggere la democrazia e ristabilire i diritti civili” attraverso il “Consiglio della Pace” ed una nuova Costituzione. Il capo di stato maggiore delle forze armate turche sarebbe ostaggio dei militari golpisti e l’esercito avrebbe preso possesso del Parlamento ed il premier Binali Yildirim ammette che è in corso un tentativo «illegale» di assumere il potere da parte di alcun militari. I militari stanno disarmando le forze di polizia ed instaurando un coprifuoco in tutto lo Stato. La Cnn turca riferisce che i ponti sul Bosforo ad Istambul sono chiusi in direzione dall’Anatolia verso l’Europa. L’accesso all’aeroporto Ataturk è stato bloccato dai carri armati: tutti i voli in partenza dall’aeroporto Ataturk di Istambul sono stati cancellati. I militari hanno anche fatto irruzione nella sede della tv di Stato turca, le trasmissioni sono state interrotte. Il tentativo di rovesciare il governo del presidente dominatore Recep Tayyip Erdoğan è cominciato intorno alle ore 22, Erdoğan ha rassicurato delle sue condizioni di salute e tramite l’App Facetime del suo cellulare mentre si recava all’aeroporto per la Germania dove sembra aver chiesto asilo politico. Ma la Germania avrebbe negato l’atterraggio dell’aereo con a bordo Erdogan.

E’ inutile sottolineare l’importanza strategica della Turchia come cuscinetto fra Siria ed Europa e gli accordi pagati cari dall’Unione Europea per la gestione dei flussi migratori dei rifugiati siriani. Ma è anche evidente come le repressioni delle libertà di stampa, dei docenti universitari, della popolazioni curda, e soprattutto il tentativo di rendere meno laica e più islamica l’amministrazione statale siano state azioni poco condivisibili e male accettate. Ma più probabilmente la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha fatto partire la decisione del golpe militare è il tentativo di Erdoğan di arrivare al referendum per cambiare la costituzione in favore di una repubblica presidenziale per aumentare il proprio potere all’interno del Paese. Un potere sempre più assoluto e non accettabile non solo dalle opposizioni interne ma probabilmente anche da Paesi come la Russia e il governo di Damasco e di alcuni Paesi Arabi.

Di certo non possiamo non considerare la gravità del fatto che un esercito facente parte della NATO si rende responsabile di un colpo di stato. Un precedente gravissimo proprio nel momento più difficile della crisi del Medio Oriente e dell’Unione Europea che risulta direttamente coinvolta. Oggi infatti non esistono delle vere e proprie forze armate dell’Unione Europea. L’attuale difesa dell’UE è affidata ad ogni singolo Stato membro. Nel Trattato di Lisbona si impone agli stati membri di intervenire con tutti i loro mezzi qualora uno o più stati venissero attaccati. Ma dato che molti degli Stati membri dell’UE sono anche membri della NATO, alcuni cooperano in materia di difesa mediante la NATO, piuttosto che mediante l’Unione Europea.

 

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