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Le vittorie della sinistra americana a un anno dall’elezione di Trump

Traduzione dell’articolo di Nathan J. Robinson pubblicato su Current Affairs con il titolo “An exciting night for the left” (8 novembre 2017). Nel testo sono state inserite citazioni anche da altri articoli: “Here’s Why Democrats Won Big in Virginia”, The Nation, 8 novembre 2017; “Our Revolution Candidates Won Big Last Night”, The Nation, 9 novembre 2017; “Yesterday Was a Good Day”, Jacobin Magazine, 8 novembre 2017.

Se siete di sinistra, è facile che passiate molto tempo a essere sconsolati o pessimisti. Ma quello che è accaduto martedì sera ha offerto un po’ di speranza e di conforto. Gli elettori di tutto il paese hanno ripudiato il partito Repubblicano e i candidati socialisti locali sono andati meglio di quanto ci si aspettasse. Di solito, le elezioni che non si tengono nell’anno delle presidenziali non fanno notizia, visto che le sfide sono principalmente locali e relativamente meno significative. Ma a questa tornata elettorale valeva la pena prestare attenzione. […]

Sotto i riflettori c’era la Virginia, per l’elezione del governatore. Il noiosissimo e timido candidato Democratico Ralph Northam (il quale, nessun articolo dovrebbe mai omettere, ha votato per George W. Bush non una ma due volte) si batteva con il terrificante Repubblicano in stile Trump Ed Gillespie. Northam ha sconfitto Gillespie 54 a 45, che è un margine di vittoria abbastanza soddisfacente. Poi Donald Trump ha immediatamente gettato Gillespie sotto un tram, visto che adesso è un perdente.

(Justin Fairfax. Foto: fairfaxforlg.com)

Ma in Virginia è accaduto anche qualcos’altro: il candidato Democratico a vice-governatore, Justin Fairfax, è diventato il secondo afroamericano eletto a livello statale nella storia della Virginia. Ma ancora più importanti sono le sue idee: Fairfax è un progressista la cui posizione ambientalista contro la costruzione di un nuovo oleodotto lo aveva allontanato dal partito Democratico, fino al punto che la sua foto è stata tolta dai volantini elettorali. Nonostante ciò, Fairfax ha battuto il candidato Repubblicano con un ampio margine, dimostrando che non devi fare compromessi sui tuoi valori per vincere.

L’altra storia degna di nota è quella dell’elezione per il procuratore distrettuale di Philadelphia, in cui l’ineleggibile Larry Krasner – una carriera da avvocato difensore, critico dell’incarcerazione di massa e sostenitore del movimento Black Lives Matter e dell’Unione Americana per le Libertà Civili – ha battuto il candidato Repubblicano di 40 punti percentuale. Krasner è stato chiamato un “ultra-progressista”: il sindacato di polizia non lo sopporta ed era considerato la persona meno probabile per essere scelta come procuratore. Ancora una volta, ne ricaviamo una lezione sul non fare compromessi sui propri principi: Krasner è stato chiaro sulle sue posizioni, chiaro su quello che voleva fare e le persone hanno risposto positivamente anche se era molto fuori dal mainstream.

(Larry Krasner. Foto: Harrison Jacobs/Business Insider)

Ovviamente, varrà la pena prestare molta attenzione al mandato di Krasner, per valutare quanto sia possibile riuscire a cambiare “dall’interno”. Il giurista John Pfaff sostiene che le decisioni dei procuratori siano una delle cause chiave delle incarcerazioni di massa. Quindi, se si riuscissero a eleggere procuratori migliori, si potrebbe diminuire in maniera significativa il numero di persone che vengono mandate in prigione. Ma molti a sinistra credono – e non a torto – che coloro che si uniscono alle istituzioni con una cultura profondamente radicata saranno maggiormente plasmati da quella istituzione di quanto riusciranno loro a plasmarla. La frase di Audre Lorde, “Gli strumenti del padrone non demoliranno mai la casa del padrone“, viene utilizzata per suggerire che le possibilità di riforma dall’interno sono limitate. Krasner è un test importante. Vedremo cosa accadrà.

Per i socialisti, ci sono state molte notizie incoraggianti in tutto il paese. Lee Carter, candidato di Our Revolution (l’organizzazione di Bernie Sanders) e membro dei Socialisti Democratici d’America (DSA), è stato eletto alla Camera dei Delegati della Virginia nonostante non sia stato supportato quasi per niente dal partito Democratico locale. La sua vittoria è ancora più sorprendente se si pensa al fatto che Carter è riuscito a sconfiggere il capogruppo dei Repubblicani alla Camera, fra i “Repubblicani più potenti” dello stato! (Neanche Carter ha provato ad addolcire le sue politiche […]).

Jabari Brisport, un altro socialista democratico che è completamente esplicito sulla necessità di fare la guerra ai super-ricchi (“Se i ricchi non riescono a giocare per bene, gli portiamo via i giocattoli”) ha preso quasi il 30% dei voti nelle elezioni consiliari di New York, anche se era candidato con un terzo partito. I candidati di Our Revolution Will Mbah, Ben Ewen-Campen e J.T. Scott sono adesso consiglieri municipali (aldermen) a Somerville, in Massachusetts, avendo sconfitto gli sfidanti. Nikuyah Walker, appoggiata dai DSA, è stata eletta nel consiglio comunale di Charlottesville e Seema Singh Perez in quello di Knoxville. In totale, almeno una dozzina di candidati appoggiati dai DSA sono stati eletti nel paese. […]

(Jabari Brisport. Foto: socialistrevolution.org)

Come riporta The Intercept, ottime notizie vengono anche dalla Georgia:

“Si erano liberati due posti nella Camera dei Delegati, entrambi lasciati vuoti da Repubblicani. I Democratici li hanno conquistati entrambi. Una di questi, Deborah Gonzalez, ha raccolto 55.000$ per la sua campagna; il suo sfidante non è riuscito a batterla nonostante avesse un budget di 200.000$. Sempre in Georgia, ad Atlanta, Liliana Bakhtiari, donna musulmana queer appoggiata dal Working Families Party e da Our Revolution, ha sconfitto una consigliera in carica”.

(Liliana Bakhtiari. Foto: Michael Schwarz)

In questa tornata elettorale hanno vinto anche le persone transgender. In Virginia, la democratica Danica Roem è diventata la prima persona apertamente transgender a essere eletta e sedere nell’assemblea legislativa di Stato, battendo il suo avversario Repubblicano, in carica da 13 legislature, autonominatosi “omofobo in capo” e che aveva introdotto il “bathroom bill“, che impone l’uso del bagno a seconda del sesso registrato alla nascita. E a Minneapolis, Andrea Jenkins è diventata la prima donna di colore apertamente transgender a essere eletta dopo aver vinto le elezioni per il consiglio municipale. […]

(Danica Roem. Foto: AP Photo/Steve Helber)

Ci sono state vittorie anche per quanto riguarda le politiche, ieri. Nonostante l’opposizione del governatore razzista e lunatico, il Maine ha approvato un’iniziativa per espandere la Medicaid (programma federale sanitario che aiuta gli individui e le famiglie a basso reddito a sostenere i costi di un’assicurazione sanitaria), con il 60% dei voti a favore. E il consiglio municipale della Contea di Montgomery, nel Maryland, ha approvato all’unanimità il salario minimo di 15$. E c’è stata anche una piccola ma deliziosa vittoria: un politico della contea del New Jersey che aveva condiviso un meme sessista su Facebook (in cui si chiedeva se la Marcia delle donne sarebbe finita in tempo per andare a cucinare la cena a casa) è stato sconfitto da un’operatrice ospedaliera nera, di 32 anni, che non era mai stata eletta prima […].

(Andrea Jenkins. Foto: andreajenkinsforward8.org)

Che lezione dovremmo trarre dai risultati di martedì sera? La conclusione ovvia, che si è guadagnata le prime pagine, è che i Democratici stanno reagendo e che i Repubblicani dovrebbero essere preoccupati. Ma c’è qualcosa di più. […]

Alcuni vedranno la vittoria di Northam in Virginia come una prova che i Democratici possono vincere con candidati centristi che non agitano troppo le acque. Potrebbero anche incaponirsi sulla strategia di candidarsi contro Donald Trump e i Repubblicani, piuttosto che per qualcosa. Questa era la tattica di Jon Ossoff in Georgia e di Hillary Clinton.

Ma è un errore concentrarsi solo sull’elezione di Northam […]. Il caso interessante, per me, è quello del vice-governatore Fairfax, che ha vinto nonostante sia stato abbandonato dal partito Democratico per il suo ambientalismo. Se Northam è una prova che puoi avere successo attraverso un centrismo che si articola nell’opposizione a Trump, Fairfax, Krasner, i candidati socialisti eletti sono la prova che si può vincere anche respingendo l’appoggio del partito Democratico e rimanendo fedeli ai propri valori di sinistra. […] Io penso che vittorie come quelle di Jabari Brisport siano molto più interessanti di quella di Ralph Northam, visto […] che voglio persone che provino davvero a redistribuire ricchezza e potere in questo paese. […]

(Bernie Sanders a un’iniziativa di Our Revolution. Foto: Derek Kouyoumjian)

Penso che i socialisti democratici e Bernie Sanders abbiano la posizione giusta sulle elezioni: essere indipendenti dall’apparato dei Democratici, ma disponibili a lavorare dentro al partito se questo aiuta a portare avanti la propria causa. […] Ho fiducia nel fatto che i millennial socialisti conquisteranno il partito Democratico.

E non solo possono, ma devono. Martedì, mentre gli elettori si recavano ai seggi per eleggere i candidati Democratici, il partito Democratico ha raggiunto il tasso di gradimento più basso da 25 anni a questa parte (solo il 37% ha un’opinione favorevole dei Democratici, ndR). Donald Trump è così tanto odiato che è possibile fare campagna solo contro Trump e andare abbastanza bene. Ma è preoccupante che a quasi nessuno piacciano i Democratici e che il ragionamento del “male minore” paia prevalere. In un sistema politico funzionale, le persone non dovrebbero votare per te perché sentono che devono, ma perché apprezzano le tue idee e ciò che rappresenti. […]

(Foto di copertina: Danica Roem festeggia l’elezione)

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