Prima il congresso

Prima il Congresso. Enrico Rossi lancia la petizione

Detto e fatto. Prima il Congresso del Pd, poi il resto.
Enrico Rossi, il Presidente della Toscana, che alla guida del Pd si è candidato da tempo. l’aveva annunciato nella mattinata, ad una trasmissione radiofoncica (Controradio): “Proporrò una petizione di poche righe, rivolta a tutti i cittadini e le cittadine, militanti e iscritti al Pd, rivolta alla Direzione nazionale per la convocazione di un congresso immediato“. “Non voglio nessuna esclusiva. Scriverò – aveva precisato Rossi un testo molto breve e vediamo cosa produrrà. Prima si convoca e più la discussione sarà approfondita. Ho pronta una bozza di progetto per rifondare il Partito Democratico. Altrimenti si dà la gravissima impressione di stare lì a chiedere le elezioni in compagnia di personaggi come Salvini e Grillo e Fratelli d’Italia“.
Nel mezzo, tra l’annuncio e la messa in rete della petizione, la firma del protocollo pluriennale  nella sede del Regione per la salvaguardia della legalità e la promozione dello sviluppo sostenibile dell’attività estrattiva nel distretto del marmo apuano e versiliese. Insieme a Rossi hanno firmato i procuratori generali delle Repubblica Marcello Viola di Firenze, Valeria Fazio di Genova, i procuratori della Repubblica di Massa Aldo Giubilaro e Pietro Suchan di Lucca e il Generale Giuseppe Vadalà, comandante dei Carabinieri Forestale della  Toscana. Un’iniziativa  unica a livello nazionale, analoga al programma “Lavoro sicuro” nel distretto cinese di Prato, Firenze e Pistoia. Due progetti promossi in prima persona dal Presidente Rossi.

Nella foto: Enrico Rossi alla firma del protocollo cave

La petizione è stata lanciata su Change.org, primo firmatario lo stesso Enrico Rossi. Si chiede il Congresso del Partito Democratico sia svolto prima delle elezioni perché, è spiegato in premessa, “abbiamo bisogno di una discussione urgente e approfondita per elaborare un nuovo programma del Pd per l’Italia“.
Tre i punti sottolineati nel testo. Il primo riguarda il paese “lacerato”. “La sconfitta al referendum ha rivelato l’immagine di un Paese profondamente diviso: centro e periferie, inclusi ed esclusi, padri e figli. In questo contesto la strategia finora seguita dal nostro partito rischia di approfondire sempre di più queste fratture già gravi“.
Il secondo è sull’Italia e il Pd. “La realtà italiana richiama in maniera preoccupante quello che sta avvenendo in tutto il mondo. La protesta si radica in bisogni reali e nasce da un capitalismo che non funziona. Essa però viene attualmente guidata da una destra nazionalista e xenofoba, che con la vittoria di Trump tenta di costruire un proprio ordine mondiale. Il PD e il centrosinistra devono elaborare una nuova visione e un piano d’azione per fermare questo processo e riconquistare il consenso dei giovani, dei lavoratori e dei ceti popolari. Il Paese non ha bisogno di andare a votare subito, ma di essere governato. In particolare ha bisogno di una buona legge elettorale che duri nel tempo, tolga i capilista, abbia collegi più piccoli e rappresentativi e, come ha detto il Presidente della Repubblica, sia armonizzata tra entrambe le Camere“.
Per questo – si dice infine – chiediamo che sia convocato e svolto prima del voto il congresso. Abbiamo bisogno di una discussione urgente e approfondita per elaborare un nuovo programma del PD per l’Italia. Disoccupazione, contrasto alla povertà, assenza di prospettive dei giovani, esclusione sociale, investimenti, politiche urbane, governo del territorio, sicurezza e regolazione dell’immigrazione. Questi sono i temi“.

Alla petizione si può aderire su charge.org, all’indirizzo https://www.change.org/p/pd-prima-il-congresso-primailcongresso.

N.B. Al momento sono state raccolte quasi 400 firme

Commenti