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Spagna. Chi è Pedro Sánchez e chi sono i ministri del nuovo governo socialista

PEDRO SÁNCHEZ (Presidente del Governo)

(AP Photo/Francisco Seco)

È da poco diventato il settimo presidente della democrazia spagnola, però le circostanze in cui è andato al potere sono particolarmente atipiche. Pedro Sánchez approda infatti al governo dopo aver fatto passare una mozione di sfiducia in Parlamento che ha messo fine al governo conservatore di Mariano Rajoy. È la prima volta che succede nella storia della Spagna. Ed è anche la prima volta che il Parlamento elegge un presidente che non è deputato.

Con l’appoggio della sinistra, degli indipendentisti catalani e dei nazionalisti baschi, valenciani e di uno delle Canarie, questo madrileno di 46 anni ha ottenuto un incarico per il quale si preparava da tempo. Il percorso per arrivarci, però, non è stato facile. Gli ultimi quattro anni sono stati per il dirigente socialista una corsa ad ostacoli, in cui è passato da essere il salvatore del suo partito, il Partido Socialista Obrero Español (PSOE), a perdere tutto politicamente, fino al grande ritorno e all’arrivo alla Moncloa, la sede del governo spagnolo.

Quando Sánchez si presenta alle primarie del PSOE del 2014 è quasi uno sconosciuto. Laureato in Economia, professore universitario e giocatore di basket, si è tesserato al PSOE a 21 anni, nel 1993. Prima di presentarsi alle primarie socialiste, aveva ricoperto il ruolo di consigliere comunale di Madrid e di deputato. Finanzia la sua campagna per la segreteria generale del PSOE tramite il crowdfunding e percorre con la propria macchina migliaia di chilometri per raccogliere i voti dei socialisti, dormendo a casa dei militanti nelle città che visita.

Viene eletto per la prima volta segretario generale per salvare un partito che ha perso la fiducia degli elettori a causa della gestione della crisi economica che colpì il paese e dopo la debacle socialista nelle elezioni del 2011. Tuttavia, con lui come candidato alla presidenza del governo, il PSOE ottiene i suoi peggiori risultati di sempre nelle elezioni del 2015 e del 2016.

In seguito alle elezioni del dicembre 2015, in cui il PSOE arriva secondo dopo il Partito Popolare (PP), gli viene dato l’incarico per formare un governo, ma non riesce ad assicurarsi il sostegno necessario in Parlamento. Questa è la prima investitura fallita nell’attuale periodo democratico in Spagna e, in seguito, è necessario ripetere le elezioni.

A quel punto, il PP vince ancora le nuove elezioni e il PSOE arriva ancora secondo. Questa volta viene dato mandato di formare un governo al candidato conservatore. Sánchez, tuttavia, rifiuta di appoggiare l’investitura di Rajoy e questo, nel mezzo di una guerra intestina nel suo partito, gli costa l’incarico di segretario generale del PSOE il 1° ottobre del 2016. In seguito, rinuncia anche all’incarico di deputato.

Quando però sembra ormai scomparso dalla vita politica, Sánchez torna per presentarsi nuovamente come candidato alle primarie. Questo è un momento di grande divisione all’interno del PSOE, in cui Sánchez si scontra con la presidente dell’Andalucía, Susana Díaz, la quale aveva difeso l’astensione del partito in parlamento, per facilitare l’investitura di Rajoy e dare così un governo alla Spagna dopo tre mesi di paralisi.

Sánchez, senza l’appoggio dell’apparato del partito, utilizza la stessa formula della prima volta per presentarsi alle primarie: percorrendo le varie città spagnole con la sua macchina. Con il suo famoso “no es no” a Rajoy e sventolando la bandiera della sinistra, riesce a convincere la base socialista, che lo elegge nuovamente come segretario generale.

Il leader socialista arriva alla Moncloa con la promessa di convocare le elezioni, anche se non è stata ancora fissata una data.

Anche le circostanze del suo governo non saranno facili. Attualmente il suo partito ha 84 deputati e la Camera, incaricata di gestire la vita parlamentare, è controllata dal centro-destra (PP e Ciudadanos). Inoltre, al Senato il PP ha la maggioranza assoluta. Come se non bastasse, non essendo deputato, non potrà nemmeno votare le proprie leggi.

Una delle crisi che dovrà affrontare è quella della Catalogna. Sánchez, fra l’altro, ha fatto affidamento all’appoggio degli indipendentisti catalani per far passare la mozione di sfiducia. Ma il PSOE ha anche dato al precedente governo l’appoggio necessario per applicare l’articolo 155, attraverso il quale è stato possibile intervenire sull’autonomia della Catalogna, dopo la sfida secessionista.

Tuttavia, il percorso politico di Sánchez dimostra che è ostinato e sa tener duro. Tifoso della squadra di calcio Atlético Madrid, Sánchez – proprio come l’allenatore Diego “Cholo” Simeone – crede che le grandi competizioni si vincano una partita alla volta.

CARMEN CALVO (Vicepresidente, Uguaglianza e Rapporti con il Parlamento)

(RTVE.es)

Carmen Calvo, laureata in Diritto Costituzionale, sarà l’unica vicepresidente dell’Esecutivo di Sánchez. Per la prima volta durante la democrazia, la competenza all’Uguaglianza sarà della vicepresidente, che assumerà anche l’incarico di Presidenza e dei Rapporti con il Parlamento.

JOSEP BORRELL (Esteri, Affari europei, Cooperazione)

(Christian Hartmann / Reuters)

L’ex-presidente del Parlamento Europeo è già stato ministro alle Opere Pubbliche, ai Trasporti e all’Ambiente con Felipe González. Con la sua nomina agli Esteri, Sánchez manda un messaggio di risolutezza agli indipendentisti catalani.

TERESA RIBERA (Ambiente, Transizione ecologica)

(Pere Tordera)

L’ex-sottosegretaria di Stato all’Ambiente e al Cambiamento Climatico del governo Zapatero sarà la nuova ministra all’Ambiente. Ribera è stata direttrice dell’Ufficio Spagnolo per il cambiamento climatico dal 2004 al 2008 e fra il 2008 e il 2011.

MARÍA JESÚS MONTERO (Tesoro)

(EFE/Pepo Herrera)

Laureata in Medicina e Chirurgia, ha ricoperto vari incarichi legati alla gestione ospedaliera prima di ottenere quello al Tesoro nella Giunta dell’Andalusia di Susana Díaz, con la quale ha una relazione molto stretta.

JOSÉ LUIS ÁBALOS (Sviluppo)

(EFE)

Il responsabile organizzazione del PSOE ricoprirà l’incarico di ministro dello Sviluppo e manterrà l’incarico nel partito. Ábalos ha una lunga carriera nell’amministrazione e ha coordinato la presentazione della mozione di sfiducia a Rajoy.

MERITXELL BATET LAMAÑA (Politiche territoriali, Funzione pubblica)

(socialistes.cat)

Meritxell Batet Lamaña è laureata in Diritto all’Università di Pompeu Fabra grazie a una borsa di studio statale. È stata professoressa di Diritto Amministrativo e anche di Diritto Costituzionale.

NADIA CALVIÑO (Economia e impresa)

(Commissione Europea)

Economista e avvocatessa, ha ricoperto cariche di spicco nell’ambito della regolazione del settore finanziario dopo la crisi del 2007 e, più recentemente, come dirigente generale nella elaborazione dei bilanci europei.

CARMEN MONTÓN (Sanità, Consumo, Benessere sociale)

(EFE)

Carmen Montón, laureata in Medicina, è stata una forte sostenitrice della sanità pubblica come assessora della Comunidad Valenciana. È stata anche segretaria di movimenti e ONG del PSPV (Partit Socialista del País Valencià)-PSOE e membro della commissione esecutiva federale del PSOE.

PEDRO DUQUE (Scienza, Innovazione, Università)

(RTVE.ES)

Pedro Duque si è laureato nel 1986 in Ingegneria Aeronautica alla Scuola tecnica superiore di Ingegneri aeronautici dell’Università Politecnica di Madrid. L’Agenzia Spaziale Europea lo ha scelto nel 1992 per entrare a far parte del primo gruppo di astronauti. Nel 1998 va per la prima volta nello spazio.

MARGARITA ROBLES (Difesa)

(Confilegal)

Margarita Robles, fino ad ora portavoce socialista alla Camera, è rimasta fedele a Sánchez nei giorni drammatici di scontro all’interno del partito e lo ha sostenuto nelle ore più buie e più incerte.

MAGDALENA VALERIO (Lavoro, Migrazioni, Sicurezza sociale)

(Europa Press)

Magdalena Valerio è laureata in Diritto all’Università Complutense di Madrid. Prima dell’incarico da ministra era responsabile della sicurezza sociale nella Giunta di Castiglia-La Mancha. Prima di arrivare in Parlamento nel 2011, è stata assessora del governo mancego e ha ricoperto tre incarichi: Occupazione, Turismo e Giustizia.

ISABEL CELAÁ (Istruzione, Formazione professionale, Portavoce del Governo)

(EFE)

Isabel Celaá, è stata consigliera per l’Istruzione del governo basco di Patxi López (molto vicino a Pedro Sánchez). Prima dell’incarico era presidente della Commissione di Garanzia del PSOE.

DOLORES DELGADO (Giustizia)

(Carlos Berbell/Confilegal)

Dolores Delgado è un pubblico ministero specializzata in jihadismo. Fa parte del Comitato per le finanze pubbliche ed è una grande difensora della giustizia universale e dei diritti umani.

LUIS PLANAS PUCHADES (Agricoltura, Pesca, Alimentazione)

(Patricia Torres Hermoso/EFE)

Planas è stato assessore all’Agricoltura in Andalusia, ambasciatore in Marocco e ha sempre avuto incarichi importanti nelle istituzioni europee. Conosce perfettamente il settore agricolo da una prospettiva nazionale ed europea. Si è battuto contro Susana Díaz per la guida del PSOE.

REYES MAROTO (Industria, Commercio, Turismo)

(JJ GUILLEN / POOL/EPA/MAXPPP)

Maroto è una deputata socialista nell’Assemblea di Madrid, responsabile dello Sviluppo Sostenibile del PSOE di Madrid, portavoce per Bilancio, Economia, Tesoro e professoressa all’Università Carlos III.

FERNANDO GRANDE-MARLASKA (Interni)

(XOÁN A. SOLER)

Grande-Marlaska ha sostituito nel 2004 Baltasar Garzón Audiencia Nacional, l’alta corte di giustizia spagnola. Nel 2012 è diventato presidente della sezione penale dell’Audiencia Nacional e nel 2013 membro del Consejo General del Poder Judicial su proposta del PP.

MÀXIM HUERTA (Cultura, Sport)

(maximhuerta.com)

Giornalista e scrittore, Huerta è laureato in Scienze dell’Informazione. Ha lavorato per i notiziari di Telecinco per cinque anni e nel 2015 si è unito al Programa de Ana Rosa. È membro dell’Accademia delle scienze e delle arti della televisione.

Fonti:

BBC News España, “Quién es Pedro Sánchez, el socialista que se convirtió en el nuevo presidente de España contra todo pronóstico”, 1 giugno 2018

El País, “Los ministros del Gobierno de Pedro Sánchez“, 5 giugno 2018

(Foto di copertina: Pedro Sánchez e i ministri del suo governo | J.J. GUILLÉN (POOL) / QUALITY)

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