Il terremoto di Casamicciola e il linguaggio aberrante di M5s e De Luca
Di seguito l’intervento di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana e fondatore di Articolo Uno – Mdp, pubblicato sul suo profilo Facebook e su Huffington Post Italia.
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A Ischia un terremoto, non particolarmente pesante, uccide ancora.
Non solo nelle commedie di Eduardo De Filippo ma persino in Toscana si usa dire “faccio una Casamicciola“, per dire distruggo tutto, in ricordo del terribile terremoto del 1883 che fece migliaia di morti e che segnò anche l’esistenza di Benedetto Croce, il quale rimase per ore sotto le macerie e vi perse i genitori.
Ma la storia sembra proprio non insegnare nulla.
Sicuramente a una certa classe politica che ha consentito che l’isola si riempisse di costruzioni abusive, fragili e fuori da ogni norma. Un ceto politico identico a quello che fino a ieri aveva animato le discussioni d’agosto proponendo di promuovere un nuovo condono. Ovviamente motivato per ragioni di necessità, come ci spiegano gli esponenti del M5S che rispolverano il più aberrante linguaggio dei governanti della prima repubblica, usi a fare i condoni sotto elezioni per prendere voti e per fare cassa. Un linguaggio purtroppo non dissimile a quello che usa ancora oggi il presidente della Regione Campania De Luca.
Occorre davvero una svolta nel governo del territorio che deve essere incardinata su punti precisi:
1. No a nuovi condoni (ha ragione il ministro Graziano Delrio) che riproporrebbero la logica che tutto si può fare perché poi il condono consente di regolarizzare.
2. Divieto immediato di edilizia residenziale nelle zone agricole e stop a nuove lottizzazioni e cementificazioni, ricostruendo i perimetri delle città e dei paesi e consentendo soprattutto l’attività di recupero e di ristrutturazione di tanti edifici vuoti, luoghi e periferie abbandonate.
3. Monitorare dal satellite le attività edilizie su tutto il Paese e fare scattare le ordinanze di demolizione immediatamente, a carico dei proprietari, istituendo per i comuni un fondo di rotazione da cui i sindaci possono attingere in caso di inadempienza del proprietario e prevedendo la decadenza del sindaco qualora venisse meno ai doveri d’ufficio.
4. Istituire e rendere obbligatorio, come propone anche il ministro Delrio, il certificato di sicurezza sismica degli immobili, sostenuto dalle agevolazioni per mettere in sicurezza gli edifici.
Naturalmente queste sono proposte da discutere, integrare, arricchire in un dibattito che deve vedere i politici e le competenze tecniche e scientifiche disposte a dare il meglio di sé. La sicurezza del territorio e dell’abitare è forse la più grande questione nazionale.
Noi di Articolo Uno – Mdp dobbiamo davvero dare il buon esempio. I poteri delle Regioni non bastano per realizzare i punti che sopra ho elencato. Però nella mia Regione, grazie alla nuova legge urbanistica del 2014 e al piano del paesaggio, sono già da tempo in formazione da parte dei comuni nuovi piani regolatori a sviluppo zero e entro il 2019 decadranno automaticamente tutte le previsioni di nuove lottizzazioni e non se ne potranno più fare. Inoltre la Regione Toscana sta realizzando un osservatorio per monitorare l’attività edilizia dal satellite e inviarla annualmente ai sindaci per il controllo del rispetto delle norme.
Altro e di più deve essere fatto dallo Stato. Il tempo è scaduto.
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Nella foto di copertina: Il terremoto di Casamicciola (Ischia)