Politica estera, pace, cooperazione. Cosa prevede il programma di Liberi e Uguali?
Queste le proposte programmatiche di Liberi e Uguali per le elezioni politiche del 4 marzo 2018. Puoi consultare il programma completo a questo indirizzo: http://liberieuguali.it/programma/
Pace e disarmo
Di fronte a quella che viene definita la “terza guerra mondiale diffusa”, all’espansione del terrorismo internazionale, ai profughi che scappano dai Paesi devastati, occorre riaffermare pienamente il principio costituzionale del “ripudio della guerra”. È tempo, ormai, di cambiare le coordinate, a partire dalla conoscenza dei dati reali, e impostare politiche attive di pace e disarmo.
I dati reali (analizzati e diffusi dall’“Osservatorio italiano sulle spese militari italiane”) ci dicono che negli ultimi 10 anni di recessione e di tagli in tutti i comparti sociali, la spesa pubblica militare italiana è invece aumentata del +21% con una crescita costante, che continua tuttora arrivando, con la Legge di Bilancio per il 2018, all’1,42% del Pil (più della Germania, ferma all’1,2%).
Serve una politica estera di pace. Dobbiamo rafforzare le politiche di cooperazione e solidarietà internazionale, di promozione dei diritti umani attraverso l’applicazione delle convenzioni internazionali e rifiutare l’interventismo militare al servizio di una logica di guerra. Un investimento è già stato fatto con i corpi civili di pace, da sviluppare con l’istituzione di un Dipartimento della difesa civile, quale mezzo alternativo per promuovere iniziative multilaterali di risoluzione pacifica dei conflitti.
Crediamo inoltre non rinviabile una riduzione delle spese militari, con un risparmio per la finanza pubblica. Occorre far rispettare all’industria italiana degli armamenti – integralmente e strettamente – le norme internazionali, europee e sulle limitazioni all’export bellico, a partire dalla legge 185/90, in particolare sui paesi in guerra. All’interno di questa cornice occorre interrompere l’autorizzazione dell’export bellico nei confronti dell’Arabia Saudita, in guerra con lo Yemen. L’Italia deve inoltre impegnarsi a sottoscrivere e promuovere il Trattato per la proibizione delle armi nucleari.