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Una questione di democrazia: appello in difesa della Costituzione e di Mattarella

Avevo in caldo questi appunti sulla democrazia da qualche tempo e su questioni che trascendono la cronaca politica; ma mi sono deciso ad anticiparle qui ed ora perché, in fondo, l’essenza ultima dello scontro che si è consumato in queste ore fra il Presidente della Repubblica e i leader di Lega e M5S risiede proprio in due diverse idee della democrazia.

I leader dei due partiti populisti-sovranisti aderiscono entrambi ad un’idea della democrazia in cui chi vince le elezioni e viene eletto dal popolo (nel caso M5S e Lega insieme il 50% del 73% degli aventi diritto, dunque ben meno della maggioranza del popolo, ma questo non ha importanza in questa idea di democrazia) assume una legittimazione ad esercitare un potere che non trova limiti di alcun genere, neppure nella legge. Soltanto una nuova e successiva legittimazione elettorale può confermare o togliere questo potere. E’ una concezione “illiberale” della democrazia, come ebbe a teorizzare Viktor Orban, il premier ungherese, nel suo discorso ormai famoso dell’estate 2014.

L’altra idea di democrazia è quella che trova il suo ordinamento nella Costituzione italiana (e, più in generale, nella tradizione delle democrazie costituzionali o, comunque, liberali). In essa ogni potere che costituisce la Repubblica, trova diverse fonti di legittimazione e viene posto in equilibrio con gli altri, in modo da garantire che nessuno di questi prevalga in modo assoluto e possa dunque far degenerare una democrazia ben temperata in un regime, pur sempre formalmente “democratico” in quanto vi si svolgono elezioni cui partecipano una pluralità di partiti, assoluto quanto all’esercizio quotidiano del potere. Per questi regimi si è coniato il neologismo di “democrature”, democrazie + dittature, e vi rientrano paesi come la Russia, la Turchia e vi si avvicinano ogni giorno di più paesi come l’Ungheria, membro della UE. Nelle democrazie liberali la Costituzione (o la Legge Fondamentale) svolge essenzialmente questo compito, di limitare i diversi poteri che la compongono. Del resto è proprio l’articolo 1 co.2 della nostra Costituzione che definisce questo concetto: la sovranità appartiene al popolo, ma neppure lui ne dispone in modo assoluto, tanto che “la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

Ecco, lo scontro fra Mattarella e il duo Salvini-Di Maio consiste proprio in questo. Il Presidente della Repubblica ha esercitato le prerogative che l’art.92 della Costituzione gli attribuisce, proprio perché in tutta la Costituzione il potere del Presidente non è di semplice rappresentanza dell’unità del paese, ma anche di “governo” di alcuni ambiti che all’unità sostanziale del paese fanno riferimento. Si sono citate la Difesa, la Giustizia. Ma che cosa significa che “autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo” e che “Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti”, se non che la funzione di garanzia rispetto alla costituzionalità delle leggi è una funzione pervasiva e non meramente notarile? D’altra parte, a dimostrazione dell’impianto di equilibrio fra i poteri che la Costituzione attua, nessun suo atto è valido “se non è controfirmato dai ministri proponenti, che ne assumono la responsabilità”. Naturalmente anche i poteri del Presidente sono limitati, in primo luogo dal fatto che essi si collocano in una democrazia parlamentare, in cui si esprime direttamente la sovranità popolare, la legittimazione cioè del potere legislativo (e non nel Governo). Ma questa stessa sovranità trova il suo limite nella Costituzione, limite “vigilato” e garantito appunto dal Presidente della Repubblica.
Il quale, nella fattispecie in questione, immagino si sia preoccupato anche di garantire non tanto i risparmi degli italiani (giacché questo dovrebbe farlo il sistema bancario e Banca d’Italia e Consob), quanto la coerenza dell’azione politica del Governo con i Trattati cui l’Italia ha aderito, primo fra tutti quelli per l’integrazione dell’Unione Europea.

Qualcuno ritiene questi Trattati sbagliati e da denunciare? Allora avrebbe il dovere, nel momento in cui chiede al popolo sovrano la legittimazione per governare, di dirlo chiaramente e di spiegare come lo farebbe nel caso andasse al governo e come gestirebbe le inevitabili conseguenze economiche, politiche e sociali. Se su questo chiaro programma ottenesse un altrettanto mandato politico, questi dovrebbe attivare tutte le procedure che Costituzione, Trattati stessi e diritto internazionale prevedono per denunciare e uscire dai Trattati. Che, sia detto per inciso, ovviamente limitano la sovranità nazionale in quanto trasferiscono a istituzioni sovranazionali quote di quella stessa sovranità, come peraltro prevede l’art.11 co.2 della Costituzione: l’Italia “consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

Ma né LegaM5S sono stati onesti con il popolo sovrano esplicitando in campagna elettorale quali fossero le loro reali intenzioni rispetto all’Unione Europea e all’euro; anzi sono stati vaghi, contraddittori ed evasivi, cioè hanno cercato di ingannare il popolo. Dunque, per quale motivo – anche sul piano politico – dovrebbero pretendere di avere mano libera su questioni così delicate che riguardano certamente l’integrità della nazione?

Con il documento/appello che abbiamo redatto e che sottoponiamo all’attenzione dei cittadini, abbiamo inteso sollevare queste problematiche e non certo il destino di questo o quel ministro, che ci pare ben poca cosa rispetto ai temi ultimi della democrazia che qui sono in gioco. Sono i temi di cui si sostanzierà la prossima campagna elettorale: quale concezione della democrazia, come democratizzare l’Unione, come riformare davvero la finanza europea, quale equilibrio fra nazioni e Unione nell’età della globalizzazione. Su questi dilemmi si potrà ricostruire una nuova cultura politica della sinistra.

 

IL DOCUMENTO-APPELLO

Un gruppo di cittadini impegnati, a vario titolo, nel rinnovamento della politica prende posizione sugli avvenimenti delle ultime ore intorno alla formazione del nuovo Governo e al confronto/scontro fra i leader della maggioranza e il Presidente della Repubblica.

Negli scorsi giorni si è tentato di imporre al Presidente della Repubblica un diktat sulla composizione del governo, per impedirgli di svolgere pienamente il ruolo attribuitogli dalla Costituzione. Infatti, l’art.92 della Costituzione chiaramente definisce i ruoli del Presidente del Consiglio dei Ministri (che propone la lista dei Ministri) e del Presidente della Repubblica (che li nomina), delineando un concorso fra le due figure costituzionali in cui nessuno è il notaio dell’altro: nella distinzione dei ruoli, due volontà libere e autonome, concorrono a costituire il Governo.

Invece, il lepenismo della Lega di Salvini e il populismo di Casaleggio e Di Maio spingevano per snaturare il nostro ordinamento costituzionale.

 I cittadini che condividono il valore integrale e irrinunciabile della Costituzione e della democrazia, possono e devono oggi stare dalla parte del Presidente, anteponendo e condividendo questi obiettivi, a prescindere dalle loro appartenenze politiche.

Per questo siamo con il Presidente Mattarella nel difendere le prerogative assegnate dalla Costituzione al Capo dello Stato e al Presidente del Consiglio.

Invitiamo partiti, sindacati, associazioni a prendere posizione a favore della nostra Costituzione, uscendo da un mortificante silenzio e da una incredibile sottovalutazione di questa situazione. La Costituzione deve essere salvaguardata sempre, anche quando si assiste a tentativi di cambiamento e stravolgimento nella prassi quotidiana della vita della Repubblica.

Quello che oggi è in discussione, e deve essere chiaro a tutti, è il destino della democrazia rappresentativa nel nostro paese. Questo era ed è in gioco; ben più del nome di un ministro, come dimostrano gli attacchi irresponsabili di queste ore al Presidente Mattarella. Schierarsi a suo fianco è oggi stare in campo per difendere la nostra Costituzione.

LE PRIME FIRME: 

Silvana AMATI; Giovanna ANDREONI; Tiziana ANGELINI; Claudia AUREGI; Piero BAIOCCHI; Antonella BALDASSARINI; Mirella BALIN;  Tito BARBINI; Tommaso BARONCELLI; Sandra BASSOTTI; Lorenzo BENUCCI; Emanuele BERTINELLI; Simone BEZZINI; Gianni BIAGI; Morena BIGINI; Irene BIANCHI; Luca BIANCHI; Daniele BORIOLI; Fabrizio BRACCO; Danilo BUCAIONI; Lorenzo BUCCI; Ilaria BUGETTI; Antonio CAMINATI; Maria Teresa CAO; Valeria CARDINALI; Laura CARLETTI; Alessandro CASCIOLI; Letizia CASCIOLI; Paola CERASA; Stefania CIABOTTI; Michele CILIBERTO; Vannino CHITI; Teresa CIUCCI; Dante COCCIA; Marcello COCCIA; Paolo CORSINI; Fabrizia CRESCIOLI; Fabrizio CRESCIOLI; Anna Maria DE BELLIS; Laura DE BELLIS; Patrizia DE PAOLI; Martina DE SANTIS; Sara DE SANTIS; Carla DELLA TOFFOLA; Piero DEMETRIO FALORSI; Silvia ENRIOTTI; Camilla FABBRI;  Stefania FAGIOLO; Stefano FALORSI; Gabriella FARINA; Rita FERRANTE; Marco FILIPPI; Daniele FUSA’; Laura FUSA’; Elisabetta GALANTE; Tatiana GIACINTI; Rosa GIANMARIA; Valerio GODINO; Maria Teresa GRIECO; Debora GUAZZELLI; Paola IMMI; Chiara INNOCENTI; Mauro LATINI; Patrizia MANASSERO; Valerio MARTINELLI; Claudio MARTINI; Nadia MASETTI; Massimo MASINI; Giorgio MASSARI; Daria MASTRANTONIO; Martina MASTRANTONIO;  Karl Giuseppe MASTRANTONIO; Roberto MASTRANTONIO; Donella MATTESINI; Marina MEUCCI; Piera MOSCATO; Marcella MUGELLI; Alessandra NARDINI; Sara NOCENTINI;  Nicoletta NUGARI; Manuela NUNZIATI; Pierluigi ONORATO; Damiana PANNELLA; Luca PANNUNZI; Cristina PANZIRONI; Valentina PARISELLA; Sabrina PARISI; Andrea PIERONI; Francesca PONZIANI; Carla POZZI; Mario PRIMICERIO; Barbara PUGLIESE; Simona QUERCI; Leonardo RAITO; Riccardo RASTELLI; Lucio ROMANO; Daniela ROSELLI; Enrico ROSSI; Severino SACCARDI; Guido SACCONI; Barbara SANTORO; Elisabetta SCATTONE; Francesca SCEK; Gianni SCEK; Francesca SCHINGO; Simone SILIANI; Enrico SIMONETTI; Paolo SINISI; Emanuela TORRIANI;Filippo TORRIGIANI; Laura TURRIS; Milena TURRIS; Lucia URCIUOLI; Stefano VACCARI; Valentina VADI; Tatiana VALERI; Gianni ZAGATO

Foto in evidenza: Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

 

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