Obamacare? Di più, una marcia per la Medicare for all
«Sì – scrive Charlie Post su Jacobin Magazine – abbiamo bisogno di una marcia a favore della Medicare-for-All a Washington». Di seguito, vi proponiamo una traduzione di alcuni passaggi chiave dell’articolo.
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«Il 13 luglio, la leadership repubblicana del Senato degli Stati Uniti ha annunciato una nuova proposta per “eliminare e rimpiazzare” l’Affordable Care Act (conosciuto anche come “Obamacare”). Il nuovo piano modificava leggermente le due precedenti proposte di legge, ma manteneva i tagli ai finanziamenti per il Medicaid e per i già scarsi sussidi che l’ACA dava ai lavoratori a basso reddito per ammortizzare i costi dei programmi sanitari privati».
Anche questo tentativo di “eliminare e rimpiazzare” l’Obamacare, però, è fallito. «Per spiegare perché – scrive Post nel suo articolo – i mezzi d’informazione si sono concentrati sulle divisioni all’interno del partito Repubblicano […]. Il fallimento dei Repubblicani, tuttavia, riflette anche le profonde spaccature nella classe capitalista americana in merito alle politiche federali sulla sanità. Da una parte, la Camera del Commercio sostiene la nuova proposta di legge di Mitch McConnell, affermando che abolirà tasse e obblighi per i datori di lavoro, darà loro maggiore flessibilità nel modellare l’assicurazione sanitaria e abbasserà il costo delle assicurazioni individuali garantendo ai governi statali più autonomia. Tuttavia, le organizzazioni che rappresentano gli ospedali e gli assicuratori sanitari continuano a difendere l’ACA, poiché fornisce loro grandi sussidi fiscali».
Queste divisioni «potrebbero costringere i dirigenti del partito Repubblicano a negoziare con i Democratici per cambiare, piuttosto che rimpiazzare, l’Obamacare». «Indipendentemente da quello che accadrà – commenta Post – i poveri e i lavoratori ne pagheranno il prezzo. Qualsiasi proposta scritta dai Repubblicani conterrà profondi tagli ai finanziamenti per il Medicaid, sul quale fanno affidamento le persone meno abbienti e i disabili. Milioni di persone perderanno l’assicurazione una volta che i loro sussidi scompariranno». Molto più probabilmente, però, «assisteremo a piccole modifiche all’Affordable Care Act, che, comunque, lascia scoperte 28,2 milioni di persone – ossia l’8,8% della popolazione».
Bernie Sanders – assieme alla sinistra americana socialista e laburista – propone, al contrario, la Medicare-for-All, che, di fatto, creerebbe un sistema sanitario universalistico non più basato sulle assicurazioni private. «Creare un sistema sanitario universalistico – si legge sul sito di Sanders – è stato uno degli obiettivi dei Democratici sin dai tempi di Franklin D. Roosevelt. Tutti gli altri grandi paesi industrializzati lo hanno fatto. È giunto il momento che il nostro paese li segua e realizzi l’eredità di Roosevelt, Harry Truman, Lyndon B. Johnson e altri grandi Democratici».
Come ha scritto Dustin Guastella, sempre su Jacobin Magazine, il dibattito sulla sanità rappresenta per la sinistra una grande opportunità di dare ampia risonanza all’opzione “single payer”.
I militanti locali hanno organizzato manifestazioni efficaci contro la proposta di riforma repubblicana e a favore della Medicare-for-All, ma – scrive sempre Guastella – «c’è bisogno di una manifestazione a Washington». Diversamente dalle azioni locali, infatti, una manifestazione del genere darebbe a questo movimento una presenza nazionale, l’attenzione dei media e aiuterebbe gli attivisti locali a legarsi a un’organizzazione più ampia.
Infatti, continua Charlie Post, «non possiamo fare affidamento […] sull’establishment neoliberale del partito Democratico per dare vita e organizzare una manifestazione simile. Il sabotaggio della proposta di legge per applicare la Medicare-for-All in California ha confermato ciò che molti a sinistra sapevano già: entrambi i partiti, fondamentalmente, sono contrari alla nostra visione di una trasformazione egalitaria della società».
La sinistra socialista e laburista, che ha già organizzato mobilitazioni locali nel paese, dovrebbe dare vita – assieme alle associazioni con cui condividono gli stessi valori, ai sostenitori di Sanders e alle forze sindacali – a una coalizione per una marcia nazionale a supporto della Medicare-for-All. «L’aumento delle associazioni socialiste, dopo l’elezione di Trump, fornisce alla sinistra l’occasione per cambiare il dibattito nazionale per la prima volta in decenni. E la sanità è un buon tema su cui fare perno». «Non possiamo – conclude Post – perdere la possibilità di spostare il dibattito nella nostra direzione».