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Berlusconi è morto. Speriamo che i troppi “laudatores” di queste ore, non riabilitino il berlusconismo

Dei morti non si dice mai male. E questo vale pure per Silvio Berlusconi, al quale domani saranno concessi i funerali di Stato alla presenza del presidente della Repubblica. Pare che questo sia l’uso per un ex presidente del Consiglio. E allora si faccia pure così evitando polemiche che comunque non andrebbero a buon fine.

Ma il resto, il contorno? Lì sì che qualcosa di sgradevole si avverte. Ieri nei commenti in televisione, era un succedersi di “laudatores”. I più a spiegarci quale grande uomo sia stato Berlusconi, di come abbia cambiato l’Italia perchè si è inventato il bipolarismo, di quale grande imprenditore sia stato, come costruttore di Milano 2 e proprietario di televisioni. E poi quale raffinato esperto di politica internazionale si sia dimostrato nel vertice di Pratica di mare e, naturalmente, di come sia stato capace di dare all’Italia una prospettiva, un approdo liberale cattolico ed europeista. E per sostenere queste tesi si susseguono continui riferimenti al patto con gli italiani firmato alla scrivania di Bruno Vespa, ormai assurta alla gloria di monumento nazionale. Naturalmente non è mancato chi faceva notare che Berlusconi era entrato in politica dicendo che questa gli dava l’orticaria, e mostrandosi da subito il primo di quel populismo che tanti danni sta facendo all’Italia e non solo, con buona pace che molti da Draghi a Prodi, da Meloni ai grandi giornali riconoscono all’ex presidente del Consiglio, non esagerino, e soprattutto non resuscitino alcun aspetto del berlusconismo, che di danni al Paese ne ha fatti troppi.

Quanto al Berlusconi liberal democratico poi basterebbe ricordare come i vari Rebuffa, Urbani, Della Valle, Colletti, e altri ingaggiati alla fondazione di Forza Italia siano stati presto messi ai margini da Berlusconi per lasciare spazio all’avvocato Previti e dintorni. Quanto all’essere moderato Berlusconi non lo è mai stato. Certo si è costruito sull’anticomunismo. Ma basta questo per essere moderati?

Ma anche qui al tempo stesso il suo principale punto di riferimento era fare affari con Putin. Il che, soprattutto dopo la invasione dell’Ucraina, ha sollevato non poche preoccupazioni in Europa e in America. In fondo per uno che ha cura soprattutto per i suoi interessi politici e non solo è molto difficile avere credibilità come punto di riferimento di centro. In fondo i grandi leader democristiani, da Andreotti a Moro sapevano scegliere tra potere e affari perchè erano prima di tutto politici.

E allora? Sia lieve la terra a Berlusconi. Ma facciamo in modo che quella del berlusconismo sia stata e resti una parentesi durata davvero troppo. E qui il pessimismo è e resta doveroso, visti i possibili successori.

 

 

Immagine in evidenza: Silvio Berlusconi, rielaborazione foto dalla pagina Facebook di Forza Italia

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