Renzi dimissioni

Dopo Renzi: un pacificatore nel Pd che si opponga ai “signori della guerra”

La sconfitta del SI era prevedibile, le proporzioni no. In questa debacle del SI, c’è quello che, secondo i retroscena, Renzi avrebbe detto ai suoi: “Troppo odio contro di me”. Questo odio, se di odio si tratta, viene dal fatto che Renzi ha preferito avere molti nemici e un po’ d’onore. L’onore l’ha sicuramente avuto nella sconfitta con parole dignitosissime.

Ora si apre un nuovo capitolo della storia italiana. “DopoRenzi, e non come si pensava “conRenzi, nasce la terza Repubblica. Populismo e destra xenofoba sono in vantaggio. Berlusconi è un argine molto misero contro di loro e finirà per assecondarli. Il Pd, se non si rifonda, non esiste più. “Rifonda” non “ricuce”. C’è troppo odio in giro fra i due schieramenti. Il viaggio nei social è terrificante. Il nostro popolo si è diviso come non mai. Difficile rimettersi insieme se non si mette al primo posto una piattaforma e contenuti assai diversi dal passato. Dal passato rappresentato da Renzi ma anche dal passato della sinistra Pd. Rifondare vuol dire che quella cosa chiamata Pd deve lasciare il campo ad una versione più di sinistra. E forse bisogna tornare al centro-sinistra col trattino, con due trattini: centro, sinistra riformista, sinistra radical.

L’idea che si torni a prima è illusoria. Nessuno potrà dire, come fece Enzo Tortora dopo la persecuzione giudiziaria: “Dove eravamo rimasti?”. Credo che una parte del paese che rifiuta Renzi, non accetterà che tornino “quelli di prima”. Ci vogliono quelli che fanno un discorso nuovo, che sappiamo mettere al primo posto la lotta alle diseguaglianze e la contrapposizione alla destra e a quella destra vera che è rappresentata dai  5Stelle. Liberate il paese dai compromessi poco storici. Per battere Grillo bisogna prendere più voti di Grillo e non ingegnarsi a studiare alleanze improbabili.
Se Grillo vincerà, se il paese questo vorrà, governi e la sinistra faccia una opposizione fermissima, piena di contenuti, ricostruendosi dalle radici.

La sinistra ormai è piena di facinorosi. Renzi e alcuni dei suoi oppositori si sono retti su questa parte animosa della sinistra che si è opposta all’altra. Con questi non si va da nessuna parte. Sia la frustrazione dei vinti sia l’arroganza dei vincitori porteranno alla fine della sinistra. Il NO ha fatto da apprendista stregone al populismo grillino, Renzi ha spaccato là dove aveva il dovere di unire. Credo che Renzi dovrebbe lasciare la segreteria del Pd. Ci sarà forse per lui una nuova occasione. Ma se non può fare il premier perché ha perso, non può fare il segretario per la stessa ragione.

Non possono tornare D’Alema e Bersani. Non si può stare sulla prima scena in tutte le fasi politiche. Rottamazione è una brutta parola, ma c’è un tempo per tutti. Chi ha diviso, si chiami Renzi o abbia il nome di un suo oppositore, non può ricostruire.
Forse c’è una soluzione. Chi legge qui sa a che e a chi cosa penso. Ma, come si diceva una volta, si combatte su due fronti. Sarà lunga, ma forse si può fare. Oggi i due contendenti sono pronti a sparare sulla Croce rossa e a usare scudi umani. Chi vuole pacificare non deve presentarsi a mani nude, non deve essere chiamato da un signore della guerra, deve contrapporsi a tutti i signori della guerra. Se il Pd vuole la pace subito, sarà più facile. Ma prima o poi, chi vorrà la pace sarà maggioranza e allora verrà il tempo nuovo.

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