Oltre 600.000 civili uccisi, torturati, fatti sparire e più di 6.000 i bambini reclutati per combattere. L’Associazione @uxilia diffonde dati e informazioni sulla guerra che ha devastato lo Srilanka per decenni. Ma  “Il reclutamento dei bambini in tutta la regione è in aumento“, ha riferito Juliette Touma, portavoce dell’Unicef in Asia. “I bambini stanno assumendo un ruolo molto più attivo, ricevendo una formazione sull’uso di armi pesanti, per attaccare i posti di blocco dell’esercito, per essere utilizzati come cecchini o, in casi estremi, come kamikaze“.

L’utilizzo dei bambini soldato e kamikaze è un fenomeno nato prevalentemente in Asia, nell’ambito di organizzazioni terroristiche locali legate a questioni politiche più che religiose. L’Islam non c’entra ma l’estremismo islamico ha copiato molto questi fenomeni, soprattutto l’organizzazione parastatale dell’LTTE, Tigri per la liberazione della patria Tamil. Infatti non sono solo i gruppi jihadisti a usare bambini e adolescenti per azioni di guerra e di terrorismo. Minorenni imbracciano le armi e sparano in Birmania, Ciad, Repubblica democratica del Congo, Somalia, Sudan, Uganda e Yemen. In Sud America, a partire dagli anni novanta, i bambini sono stati impiegati in Colombia, Equador, El Slavador, Guatemala, Messico, Nicaragua, Paraguay e Perù.

Ma è la Jihad islamica che attualmente sta maggiormente strumentalizzando la vita di bambini innocenti. Questa tattica si è dimostrata efficace per i miliziani, che così possono organizzare attentati in luoghi affollati con bambini insospettabili che non vengono percepiti come una minaccia. In Africa occidentale è l’organismo Boko Haram – affiliato allo stato islamico – ad applicare questa strategia anche se Abubakar Shekau, il loro leader, è stato ucciso insieme ad altri comandanti jiadisti oggi durante l’attacco lanciato nella foresta Sambisa. In Afghanistan i talebani hanno a lungo utilizzato i bambini per i loro scopi omicidi. Anche in Iraq e Siria nell’ultimo periodo i miliziani islamici prelevano con la forza i bambini dalle città sotto il loro controllo per indottrinarli in scuole e campi di addestramento. “Gli adolescenti sono più facili da reclutare per le missioni suicide, soprattutto nei momenti di sofferenza o di disperazione dopo aver perso i genitori o i fratelli in guerra“, ha detto Hisham al-Hashim, un consulente del governo iracheno. Da quanto emerge nel rapporto dalla commissione internazionale d’inchiesta dell’Onu guidata dal professore brasiliano Paulo Pinheiro, bambini anche di 10 anni sono stati reclutati e addestrati nei campi dello Stato Islamico a Raqqa ed in Iraq con l’obiettivo di trasformarli in miliziani o kamikaze. Degli 89 attacchi suicidi compiuti da minorenni, infatti, almeno una decina di questi avevano tra gli otto e i nove anni: i piccoli leoni di Abu Bakr. Spesso i bambini, o anche adulti con disagi mentali, non riescono a comprendere appieno le conseguenze del loro gesto sia per quanto riguarda i risvolti personali sia alle altre persone. Vengono spediti nei mercati o in altri posti affollati e poi l’esplosivo viene azionato a distanza. Secondo il rapporto dell’Onu, nella capitale dello Stato Islamico in Siria ogni venerdì si svolgono regolarmente esecuzioni, amputazioni, crocifissioni e flagellazioni anche finte e non reali ma solo per far assistere a queste scene i bambini in modo che si abituino e considerino normale la violenza e la crudeltà. Inoltre, il Fronte Nusra e l’Isis, si legge dai documenti, hanno preso di mira bambini tramite programmi di istruzione, tra cui corsi d’addestramento militare. Ex combattenti adolescenti incoraggiano questi giovani a candidarsi per azioni militari a rischio ed attentati suicidi. Tra le organizzazioni jihadiste più attive in questi campo si segnala al-Qaeda nel Maghreb islamico, le cui basi si trovano in Algeria. La responsabilità di tutto questo però è anche di noi occidentali che non facciamo nulla per bloccare questo massacro di innocenti. Le motivazioni sono varie, quelle strategiche, geopolitiche ed energetiche ma non ci rendiamo conto che stiamo dando il tempo necessario a che si realizzino sempre più automi suicidi che in centinaia invaderanno la nostra Europa per seminare terrore per molti anni a venire, ben dopo la caduta dello stato islamico.

Commenti