Enrico_Rossi

Manifesto Calenda, Rossi: «Sinistra sia consapevole della partita che si apre»

Ieri, insieme ad altre cento persone della politica e della società civile, abbiamo lanciato l’appello per una lista unitaria delle forze europeiste per le prossime elezioni europee. https://www.siamoeuropei.it/
Sono convinto di avere fatto la cosa giusta.

Le elezioni europee hanno un’importanza epocale per la nostra democrazia. Le forze sovraniste e illiberali vogliono portare l’Europa alla paralisi e alla disgregazione; mentre in Italia Salvini domina incontrastato con i suoi gregari del M5stelle, entrambi alleati della peggiore destra europea e internazionale. Se queste forze vincessero anche in Europa, gli effetti sarebbero disastrosi e incalcolabili sulle vite di milioni di donne e uomini, sul futuro dei giovani, sulla pace.

La sinistra deve avere la consapevolezza della partita che si apre.
Non mi pare che ad oggi ci siano le condizioni per creare due o più liste di area di centrosinistra, divise e in conflitto tra loro, che abbiano qualche possibilità di successo. Anche perché la soglia del 4 per cento farebbe correre il rischio di disperdere i voti.
Invece, un messaggio unitario mi convince; può essere la novità di cui ha bisogno una parte importante dell’elettorato italiano, che per ora non si schiera e non trova attrattiva nessuna proposta. L’unità di socialisti, liberali, cattolici democratici e verdi, secondo modalità che toccherà a partiti e movimenti stabilire, è un punto di partenza per una strategia comune, per una lotta che rinnovi i fondamenti della civiltà europea, mettendo al centro la questione sociale e il tema dell’eguaglianza, insieme a quello delle libertà e dell’unità dell’Europa.

Questo ovviamente non impedisce alla sinistra di organizzarsi autonomamente. MDP, a mio parere, deve costituirsi in partito del socialismo in grado di intervenire all’interno della lista unitaria e di dialogare con quella parte di sinistra del PD che si riconosce in Zingaretti.
Dopo le elezioni del 4 marzo avevo detto che occorreva andare oltre Leu e oltre il PD per costruire una nuova grande forza socialista in Italia.
È un obiettivo che considero ancora valido.

Ma oggi, di fronte a scadenze politiche ineludibili, siamo chiamati a conciliare le nostre ragioni con quelle del dialogo con persone diverse da noi e con altre forze democratiche; se vogliamo accettare per vincere, o almeno non essere travolti, una sfida politica che riguarda i fondamenti della nostra civiltà.
La proposta unitaria per le elezioni europee può, inoltre, dare un contributo anche alla costruzione di larghe alleanze, aperte anche a forze civiche, per le elezioni amministrative di primavera, nelle quali i democratici devono battersi come un sol uomo per impedire che altre città e comuni finiscano nelle mani di una destra estrema e spesso post-fascista.

L’opposizione ai nazionalpopulisti della Lega e del M5Stelle esiste nel Paese ed è grande. Alle forze politiche democratiche più responsabili spetta il compito di darle punti di riferimento unitari e costruire alternative convincenti.
La sinistra, se venisse meno a questo dovere, finirebbe per rinnegare tutta la sua storia e si condannerebbe all’irrilevanza.

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