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Mattarella ci prova: Governo neutrale e di garanzia per provare ad arrivare a dicembre

Al termine di una giornata convulsa, nel corso della quale le forze politiche hanno definitivamente neutralizzato le tante ipotesi emerse in oltre 60 giorni di consultazioni e di esplorazioni dei presidenti delle assemblee parlamentari, è toccato al presidente della Repubblica cercare di tirare le somme e indicare un percorso nuovo per risolvere la più ingarbugliata crisi della storia della Repubblica. Questo il percorso principale indicato da Mattarella: un governo neutrale, di servizio e di garanzia per cercare di far almeno nascere la Legislatura, facendola arrivare almeno fino a dicembre, in modo da approvare la legge di bilancio e non facendo scattare la clausola di salvaguardia che porterebbe all’aumento dell’Iva con le prevedibili conseguenze negative sull’inflazione e i non certo favorevoli contraccolpi sui mercati sui mercati internazionali.
Come si vede Mattarella non parla di governo di tregua. Il che sarebbe stato paradossale visto che in questi due mesi tutto si è visto meno che segnali di distensione. Anzi. Certamente quello proposto sarà un governo del presidente, visto che è lo stesso capo dello Stato ad indicarne limiti politici temporali e financo di composizione.

Limiti politici e temporali. Se dopo la formazione del governo che chiederà e, si spera otterrà la fiducia del Parlamento, si dovesse manifestare l’emergere di una maggioranza politica, finora cercata invano e non trovata, il Governo di garanzia e di servizio dovrà essere pronto a lasciare il campo ad un altro governo che quella maggioranza dovesse essere in grado di formare. Se no, forte della sua neutralità garantita dal Quirinale, sarà quel Governo a portare il Paese alle elezioni dopo la scadenza di dicembre o prima se questa dovesse mostrarsi compromessa dai contrasti tra le forze politiche. Insomma l’Ipotesi di elezioni anche ravvicinate, anche in piena estate, resta sul tavolo pur non gradita al capo dello Stato che non nasconde ha fatto finora di tutto per evitarla.

Qui va aggiunta un’ osservazione a proposito del governo Gentiloni tuttora in carica. Esso per Mattarella, che lo ha per questo pubblicamente ringraziato, ha esaurito la sua funzione, essendosi formato sulla base di una maggioranza maturata nella precedente Legislatura e che però non c’è più in quella attuale. Senza contare che Gentiloni potrebbe (stando al dibattito interno al Pd) essere il candidato di quel partito alla presidenza della repubblica in caso di elezioni più o meno imminenti. E qui Mattarella anticipa anche alcuni paletti che mette per quanto riguarda la formazione del Governo. I cui ministri non dovranno comunque essere candidati alle elezioni. Un’altra riserva che Mattarella pone sull’ipotesi di elezioni molto ravvicinate riguarda la legge elettrale in corso che se non corretta riproporrebbe gli attuali tre schieramenti tra loro incapaci di trovare intese di governo e con il rischio che l’incattivimento del dopo campagna elettorale aggravi e non risolva questo stato di fatto.

Su chi possa essere a guidare questo governo neutrale di servizio e di garanzia le ipotesi non mancano. In questi giorni sono state fatte decine di nomi. Evitiamo quindi di aggiungerne altri e rimettiamoci alla saggezza del presidente della Repubblica, messa a dura prova in questi giorni dalla inadeguatezza delle forze politiche. Alcune delle quali hanno mostrato ieri non pochi limiti nella conoscenza dei galatei istituzionali. Al punto di proporre date ravvicinatissime per nuove elezioni, dimenticando che la nostra Costituzione fa del presidente della Repubblica l’unico dominus dello scioglimento del Parlamento e affida al governo in carica la conseguente convocazione delle elezioni politiche.

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