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Basilicata: vince il centrodestra a trazione leghista. Crollo 5 Stelle. Nel centrosinistra non c’è ancora un effetto Zingaretti

Sarà Vito Bardi, voluto da Berlusconi ed eletto soprattutto dalla Lega, il nuovo presidente della Basilicata. Così il centrosinistra, nel quale stenta a farsi strada l’effetto Zingaretti, perde un’altra Regione nella quale governava da vent’anni. E intanto il movimento 5 Stelle, che dimezza i suoi voti rispetto alle recenti politiche (pur risultando il primo partito, visto che si è presentato come sempre da solo), continua a pagare dazio per un’alleanza di Governo che non piace nè al nord, nè al centro, nè al sud.

Insomma: cattive notizie soprattutto per il centrosinistra, che dopo non essere riuscito a sfondare al centro in tempi renziani, non riesce ancora a serrare a sinistra con un auspicabile effetto Zingaretti. Comunque con le notizie non si litiga. Ed è da queste che bisogna ripartire per recuperare il tempo e lo spazio perduto. E allora cominciamo da chi ha vinto. Il Centrodestra, dunque. Nel quale si conferma che la trazione è tutta leghista e salviniana, mentre Berlusconi e Forza Italia, pur esprimendo il nuovo presidente sono sempre più ridotti ad una funzione ancillare e di contorno.

Poi c’è la sconfitta dei 5 Stelle ampiamente prevista sulla quale pesano sia gli insuccessi di governo (la sensazione che comandi Salvini è robusta anche tra i militanti) e non basta certo la sgangherata piattaforma Rousseau a contrastarla, tenendo insie qualche click. Ma in condizioni di forte difficoltà può il movimento grillino rompere l’alleanza di governo? Difficile. Anche perchè in agguato c’è quel che resta del centrodestra che per ora è ridotto a fare la ruota di scorta. Ma che quando è necessario non fa mancare mai il suo sostegno: dalle misure anti-migranti a quelle cosiddette per la legittima difesa.

Infine c’è la sconfitta, anche questa abbastanza intuibile del centrosinistra, che si trova a fare i conti con le proprie divisioni interne. In Basilicata oltre quelle interne alla coalizione di sostegno al candidato Carlo Trerotola c’erano anche altre liste minori concorrenti. Un po’ come è successo e succede in tante altre occasioni. Del resto l’effetto Zingaretti stenta a manifestarsi, visto che il nuovo segretario del Pd deve ancora risolvere non pochi problemi di equilibri interni e di alleanze esterne in vista delle prossime europee.

E invece il centro-sinistra dovrebbe partire proprio dalle sue idee forti: l’assenza e la debolezza delle quali giustamente lamenta Paolo Mieli nel suo fondo sul Corriere della sera di oggi. E queste idee, da portare in mezzo alla gente, sono prima di tutto quelle che riguardano il ruolo dello stato per favorire l’occupazione, soprattutto al Sud; la riduzione delle diseguaglianze sempre più forti attraverso anche opportune politiche fiscali; forte impegno per una nuova Europa, nella quale conti soprattutto la politica e non soltanto la finanza. Magari partendo da quel manifesto di Ventotene, nel quale non a caso Spinelli, Colorni e Rossi auspicavano un robusto ancoraggio socialista dell’Europa da costruire. E naturalmente: difesa della Costituzione e battaglia perchè i ragazzi nati in Italia che vanno a scuola in Italia siano italiani anche per cittadinanza.

Insomma, parafrasando una fortunata battuta di un filn di Nanni Moretti, c’è bisogno che il centro-sinistra dica e faccia qualcosa di “socialista“. Da subito.

Foto in evidenza: da sinistra, Carlo Terotola, candidato del centrosinistra, Vito Bardi, che ha vinto, candidato della destra, Antonio Mattia, candidato dei 5Stelle

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