ROSSI STUDIO 24

Europa, lavoro, umanità. Enrico Rossi per l’unità socialista

Il futuro della sinistra, il rapporto con il governo, la visione dell’Europa unita e la questione immigrazione. E’ stato un intervento a tutto campo quello di Enrico Rossi a Rainews24 nel corso dell’approfondimento del mattino. Secondo il presidente della Regione Toscana e co-fondatore di Articolo UNO – Mdp, “ha senso guardare in avanti e dare al popolo una grande forza di sinistra con generosità ed un programma forte e di cambiamento vero”, perchè o “i ceti popolari troveranno soluzioni concrete in una forza che redistribuisce la ricchezza oppure le cercheranno in demagoghi e nazionalisti”.

Pisapia federatore, ma Articolo Uno non si scioglie
Rossi, nel corso della trasmissione, è tornato a parlare della manifestazione di sabato scorso in piazza Santi Apostoli a Roma, delle proposte che ne sono emerse . “Bersaniha sottolineato il fondatore di Articolo Uno – ha fatto soprattutto dal punto di vista programmatico, per il futuro, un discorso ineccepibile. L’architettura di quel discorso è davvero un programma di governo per una nuova politica economica e sociale. È una svolta a sinistra”. “Si vince a sinistra – ha aggiunto – è dimostrato piuttosto chiaramente”. “Noi – dice Rossisiamo una forza generosa e sappiamo di dover fare uno sforzo per un contributo alla aggregazione nella sinistra”.
Pisapia può essere un federatore”, spiega il presidente della Regione Toscana che ha ribadito che all’ex sindaco di Milano è doveroso riconoscere “di avere fatto un grande sforzo e di avere parlato per primo della necessità di costruire una alternativa al Pd renziano”.
A proposito del futuro di Articolo UNO, però, Rossi puntualizza: “non vuol dire che ci sciogliamo in questo insieme”.

No alle fusioni a freddo. Leader, programmi e candidati scelti dal basso
Il progetto che ha in mente Rossi è quello di una grande sinistra che non si limita “alla sommatoria di forze politiche”. Secondo Rossi è fondamentale “aprirsi al civismo e all’ambientalismo”. Per l’esponente di Mdp, inoltre, non ci dovranno essere imposizioni dall’alto: “il popolo della sinistra deve essere chiamato a esprimersi, su leader, programmi e candidati” e il programma dovrà “essere forte e di cambiamento vero”.

Il compito di costruire una sinistra larga
Costruire una forza autenticamente di sinistra che in parlamento possa pesare è una funzione che abbiamo il dovere di svolgere”,  è il compito che, per Rossi, spetta innanzitutto ad Articolo Uno. “Può darsi che la prima volta non si possa vincere, ma potremo condizionare. Ed anche una leadership collettiva può essere apprezzata”.
Ma ammonisce Rossi: “Noi nella costruzione della forza politica che si candida alle elezioni, non possiamo fare a meno della sinistra, cioè di Civati e Fratoianni e di raccogliere le istanze giunte dal movimento del Brancaccio”. Per Rossi, l’approccio non può cancellare le differenze ma non si deve restare ostaggi del passato: “Ognuno con la sua storia, con i suoi errori ma con l’idea di guardare avanti e dare al Paese una grande forza di sinistra, aperta anche al contributo di forze più moderate che non si riconoscono nel Pd renziano”.

Mdp e il governo Gentiloni
Come dice Pisapia, dobbiamo essere alternativi al Pd come possiamo dunque sostenere un governo fotocopia di quello di Renzi?“. Secondo Rossi, esiste un problema di chiarimento del rapporto tra Articolo UNO e il governo Gentiloni. “Su tanti temi – ricorda Rossi – la maggioranza è autosufficiente, riceve i voti della Lega, di Forza Italia, di Verdini. E si dimentica di Articolo Uno”. Per questo si chiede se “hanno ancora bisogno di quelli che Renzi considera traditori?”. “La posizione nostra nei confronti del Governo Gentiloni – dice il presidente della Toscanadovrà a mano a mano chiarirsi. Sui temi dobbiamo avere la forza di differenziarci maggiormente dal Pd, dobbiamo cominciare a farlo presto”.
Soprattutto perché “stare al governo a fare le politiche di destra è la morte dei partiti e della politica della sinistra, come è accaduto per esempio al Pasok in Grecia e al Partito socialista in Francia”.

Il Partito Democratico e la sinistra Pd
A proposito della direzione odierna del Pd, Rossi si è rivolto agli esponenti della minoranza, a cominciare da Cuperlo e Orlando. “Dovrebbero dire – afferma il fondatore di Articolo UNOdi guardare a sinistra e non a destra, e di guardare a Mdp e alla sinistra per cambiare il programma sociale ed economico su cui Renzi ha vinto il congresso”. “Se leggo il programma di Orlando mi ritrovo in molte parti e c’è convergenza, purtroppo sono minoranza poco ascoltata nel Pd. Renzi dovrebbe riflettere, ma – sottolinea Rossi – “i piedi in due staffe non si possono tenere, e a una parte di loro dico ‘vi aspettiamo’. “Noi siamo al lavoro per costruire una grande forza di sinistra e centrosinistra, aperta, di fronte al fatto che il Pd renziano ha preso una strada diversa e ha messo in discussione gran parte dei valori e delle linee politiche di una forza di centrosinistra”.

I nostri avversari sono la destra e i 5 Stelle
Nel corso del dibattito, il presidente della Toscana ha tenuto a ribadire che “nei contenuti discutiamo con tutti, ma noi ci qualifichiamo come avversari della destra, del centrodestra e anche di M5s”. In particolare sui 5 Stelle, la distanza riguarda “questione pregiudiziale”: “Il Movimento 5 Stelle è contrario alla democrazia rappresentativa. E io sono convinto che superare la democrazia rappresentativa porti al dispotismo”.

L’immigrazione e il rischio di rincorrere la destra
Alla domanda sul governo dell’immigrazione e l’accoglienza, Rossi ha risposto “sto con Leoluca Orlando”, ricordando il passaggio dell’intervento che il sindaco di Palermo ha tenuto alla manifestazione del primo luglio. Enrico Rossi è convinto che “il Governo Gentiloni continua a svolgere una funzione importante al centro del Mediterraneo di cui siamo orgogliosi come italiani”, ma contesta tentennamenti e cedimenti culturali: “Ha preso la piega di rincorrere la destra, sull’idea dell’invasione. Il problema e’ organizzare meglio l’accoglienza, dando un ruolo ai Comuni per l’integrazione. La Caritas ci dice che tanti arrivano, tanti se ne vanno. Sarebbe invece meglio organizzare meglio l’accoglienza. Non è vero che siamo di fronte a un’invasione. Se lo dici, sei vittima delle tue stesse macchinazioni e portiamo voti a destra”.
Se partiamo così e non portiamo a casa nulla – avverte Rossiaumenteranno gli euroscettici, si rischia di aumentare il sentimento di chiusura e avversione contro Europa. Se si fa un atto forte si faccia fino in fondo, ma con la sicurezza che poi dall’Europa otteniamo qualcosa”.

L’Europa per il benessere di molti e di pochi
In chiusura di trasmissione il fondatore di Articolo UNO ha voluto ribadire che “il campo di azione della sinistra moderna non può che essere l’Europa” e che la fonte di ispirazione non può che essere Il Manifesto di Ventotene, il vero testo fondativo dell’idea di Europa Unita. Rossi ricorda che Il Manifesto ha due capitoli: l’unità dell’Europa per evitare la guerra, e quello che dice che un’ Europa unita non può che essere socialista “per dare il benessere a tutti e non solo a pochi”. Rossi dice no “all’Europa dei muri e dei carri armati al Brennero, e dei nazionalismi regionalisti come in Catalogna, sciommiottati in Lombardia. Sono processi che ci riportano al passato. Bisogna rilanciare un’Europa solidale, dei lavoratori e dei diritti”.

Nella foto di copertina: Enrico Rossi negli studi di RaiNews24, insieme a Gianfranco Pasquino e al conduttore del programma Roberto Vicaretti

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