Paolo_Gentiloni

Gentiloni, che ha messo la fiducia sul Rosatellum, davvero è il volto buono del renzismo?

Ma davvero il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni rappresenta il volto buono del Pd renziano? E, se è così, fino a che punto può rappresentarlo senza entrare in rotta di collisione con il segretario del Pd? Ovvero con il capo del partito per il quale Gentiloni si candida alle elezioni e farà, sia pure con la dovuta discrezione, campagna elettorale?

Proviamo a rispondere andando con un certo ordine. Non c’ è dubbio che, almeno dal punto di vista del metodo, l’attuale presidente del Consiglio è molto diverso dal suo predecessore. I toni sono pacati, non c’è l’invadente alluvione di “slide” nei telegiornali serali per raccontare realizzazioni e, soprattutto, promesse di realizzazione del lavoro del Governo. Insomma c’ è meno autoincensazione e più sobietà. Al tempo stesso c’è un più solido ancoraggio all’Europa, e ai valori dell’europeismo. Non c’è dubbio che Gentiloni è stato particolarmente accorto a non ripetere comportamenti del tipo di quelli che il presidente del Consiglio precedente tenne, per esempio, al vertice europeo di Bratislava del luglio 2.016, quando neanche un mese dopo averla enfatizzata a Ventotene, Renzi attenuò considerevolmente la sua tensione e passione europeista perchè non era stato invitato a partecipare alla conferenza stampa conclusiva del presidente francese e della Cancelliera tedesca. Insomma certamente, non soltanto nei confronti dei suoi interlocutori esteri, il garbo e la buona educazione di Gentiloni, giovano all’immagine del nostro Paese assai più dell’irruenza, spesso lontana da ogni galateo istituzionale, della quale abusava Renzi.

Si comprende, quindi che molti autorevoli osservatori e protagonisti della politica considerino oggi Gentiloni molto più bravo di Renzi. Cosa peraltro confermata dai sondaggi circa il gradimento degli italiani. Proprio oggi Emma Bonino, per spiegare le ragioni della partecipazione della sua lista, “Più Europa” alla coalizione guidata dal Pd ha tenuto a specificare: “Ho più sintonia con Gentiloni che con Renzi“. La stessa Bonino che, in questi giorni, non ha nascosto la sua avversione, senza se e senza ma, verso la legge elettorale (il cosiddetto Rosatellum) con la quale andremo alle urne, definendola più volte “una schifezza” e impegnandosi a fare di tutto per cambiarla. Un giudizio, quello della leader radicale, molto simile a quello espresso più volte da Massimo D’Alema (anche oggi nell’intervista televisiva a Lucia Annunziata). Una legge che questa mattina su Repubblica il costituzionalista Michele Ainis ha definito “un inganno“, esemplificato con il richiamo alla truffa delle etichette: ovvero “una bottiglia d’acqua minerale con l’etichetta del Barolo“.

Si potrebbe dire che, così come per la riforma costituzionale bocciata dagli italiani e l’Italicum, fatto a pezzi dalla Corte costituzionale, il grande promotore era stato Renzi e non Gentiloni. E’ vero, il Rosatellum lo ha chiesto con grande determinazione il capo del Pd, ma chi lo ha imposto al Parlamento (anche se la materia è più parlamentare che di governo) è stato il presidente del Consiglio Gentiloni con ripetuti e sbrigativi voti di fiducia.
Lo stesso è avvenuto per altre scelte politiche e di governo, in materie di lavoro, di scuola, di bonus e quant’altro. Per carità, non c’è da scandalizzarsi se il presidente del Consiglio, espressione del Pd, è in perfetta sintonia con il merito delle scelte di quel partito. Anzi. Se mai si capisce un po’ meno il ragionamento di coloro che dicono di sentirsi in sintonia con Gentiloni più che con Renzi. Comunque è questione di dare tempo al tempo. Gentiloni parteciperà alle elezioni e alla campagna elettorale e avrà modo di spiegare agli elettori, con la discrezione e la prudenza del caso, le sue proposte per il Paese, anche nel caso queste con coincidano perfettamente con le politiche di chi lo ha preceduto, evitando così, che, grazie ad uno scambio di etichette, si possa confondere il Barolo di Gentiloni con l’acqua minerale di chi lo ha preceduto

Nella foto: Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni

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