Le tre R dell’autunno: ricostruzione, rilancio, referendum
Le tre R di questo autunno: ricostruzione, rilancio, referendum. Queste tre parole caratterizzeranno il vocabolario dell’autunno che sta per iniziare. La prima R, ricostruzione. Il dramma del terremoto nel centro Italia ha messo in primo piano il tema della ricostruzione, riproponendo tutti i limiti di una politica pubblica che non si cura della prevenzione. Qualcuno…
Il talent show a vuoto: più da premier che da segretario
Le persone ci chiedono coerenza, passione, visione, ideali. Ci chiedono spazi in cui partecipare ad un progetto collettivo. Trovano invece un talent show con un protagonista molto abile nel raccontare quello che fa, ma molto poco attento ad ascoltare quello che dovrebbe rappresentare.
Dite a Berlusconi di prendersi tutto il tempo che gli serve
"Le tasse sono una cosa bellissima, un modo civilissimo di contribuire tutti insieme a beni indispensabili quali istruzione, sicurezza, ambiente e salute." Sono passati nove anni dalle parole dell'allora Ministro dell'economia Tommaso Padoa Schioppa. Poi vennero l'Imu day di Renzi e i ballottaggi.
La dissoluzione di un elettorato, le periferie e le consulenze dell’Uomo Ragno
Abbiamo perso per strada milioni di elettori che avevano visto nel Partito Democratico una forza progressista aperta e dinamica, capace di aggregare intorno a sé una coalizione di centrosinistra, cambiando radicalmente la politica di questo paese
Andando oltre il v(u)oto
Cosa deve fare il Pd? Ritenere le elezioni un incidente di percorso, diventare ancora più aggressivi nella campagna referendaria e affidarci mani e piedi al leader; oppure bisogna cambiare rotta, una coalizione di centro sinistra più larga ed abbandonare la sciagurata operazione "Alfano-Verdini"?
Le voragini politiche e le voragini reali
Mi ha colpito una frase che il Presidente del Consiglio ha pronunciato alcuni giorni fa parlando dell’imminente voto per le elezioni amministrative. Con le elezioni comunali si sceglie “chi deve a mettere a posto le strade e governare i servizi, non chi sta al governo del Paese“. Come spesso avviene nella retorica del capo del…
Io voterò No
Nel PD non ci sono solo gli entusiasti e sono in tanti ad avere delle perplessità su diversi aspetti di questa riforma. Io voterò No. Per ragioni di merito e non condivido l'idea che un Governo metta la sua testa sul patibolo facendo del referendum un voto pro o contro l'esecutivo. E' un atteggiamento dannosso per il PD e il Governo.
Verrà un giorno
Verrà un giorno in cui ci accorgeremo che l'unica cosa rottamata rischia di essere una cultura politica di sinistra. Sarà il giorno in cui vedremo che sarà definitivamente impossibile parlare a chi esce dalle fabbriche, a chi ha speso una vita nell'insegnamento o a chi ha sempre pagato le tasse.
Restituire la D al PD
Il referendum di domenica non ha raggiunto il quorum, ma hanno votato quasi 16 milioni di italiani. I SI espressi in Emilia Romagna sono stati più dei voti che hanno eletto il Presidente della Regione. Bisogna restituire la D al PD.
Libertà, lavoro e mercato dopo Tempa Rossa
Da un lato la retorica del premier-segretario: abbiamo sbaragliato il fronte di quelli che dicono sempre no; dall'altra, un rischio: eliminando il confronto con le comunità locali si creano corsie preferenziali per un'economia dominata da interessi forti.
I doveri del centrosinistra
In queste settimane si sta discutendo di due grandi temi, la gestione dell'acqua e la politica energetica. La posizione del Pd non convince. Serve un SI nel referendum e bisogna promuovere un'iniziativa parlamentare per una legge sull'acqua