Analisi del voto o nascondere la testa nella sabbia?
Non basta essersi speso per il Sì, in Toscana e in giro per l’Italia. Non basta che il Sì in Toscana abbia vinto con più del 52% (una delle tre sole regioni dove si è affermato, insieme all’Emilia Romagna e al Trentino Alto Adige). Al segretario regionale del Pd della Toscana Dario Parrini non basta…
Scissione non lontana, se Renzi non si ferma
Domenica sera sembrava tutto semplice. Renzi dopo aver perso, mantenendo la parola si era dimesso e ci si stava interrogando se si sarebbe dimesso anche dalla segreteria del partito. Tre giorni dopo siamo precipitati nella crisi politica più confusa dove l’unica cosa chiara è che Mattarella pretende, giustamente, che si vada al voto con legge…
Che fare? Gli errori da evitare
Consentitemi questo titolo, che poi è una domanda, su cosa fare dopo il referendum. La domanda avrebbe potuto anche essere “quale strada prendere per risalire la china e tornare a guardare il sole?”. Sui risultati del referendum, su quanto è accaduto si stanno già scatenando i commentatori di professione, così potremo leggere cose sagge diluite…
No, non per le banche: Mps e i misteri della Borsa, ma non tanto
MiDomenica, gli italiani hanno respinto a larga maggioranza le modifiche alla Costituzione proposte dal governo. Il voto non trattava alcuna questione finanziaria o economica, ma i suoi tempi e le sue implicazioni per la stabilità politica erano tali da far prevedere una certa instabilità finanziaria, che (sorprendentemente per molti) non si è realizzata. Eppure, le…
Benvenuti al sud (il regno dei No)
Le analisi elaborate dall’Istituto Cattaneo sui risultati del referendum costituzionale ci ricordano e confermano una circostanza che la politica degli ultimi decenni pare aver rimosso se non dimenticato: nel nostro Paese esiste ancora, irrisolta, una “questione meridionale”. I numeri ci dicono che, all’interno degli elettori del no, nel Mezzogiorno 7 voti su dieci provengono da…
Renzi sconfitto dal “patriottismo costituzionale”
Come mostrano le prime analisi sui flussi di voto, nessuna motivazione può essere considerata esclusiva o dominante. Ma le prevalenti sono sicuramente due: uno scatto di difesa e di “patriottismo costituzionale” e una reazione di protesta e di rifiuto nei confronti del governo e della stessa personalità di Renzi.
I numeri e le ragioni della sconfitta di Renzi e del Pd
Che cosa ci dice questo referendum? Stiamo ai dati. A distanza di 10 anni gli italiani sono tornati ad esprimersi su una riforma costituzionale che aveva contenuti, in parte, simili: superamento del bicameralismo, riduzione del numero dei parlamentari, riconduzione di poteri dalle regioni al centro del sistema, rafforzamento dell’esecutivo. Magari con forme e soluzioni diverse,…
L’Argine mondo: la sconfitta di Renzi
La vittoria del NO al referendum costituzionale e il successivo annuncio di dimissioni di Matteo Renzi hanno fatto il giro del mondo. Raccolte qui alcune delle analisi apparse sui quotidiani esteri.
Renzismo: storia di una rivoluzione fallita
La sconfitta referendaria è come il fondo di un caffè. Svela l’oroscopo del renzismo. Quale occasione migliore, dunque, per raccontarne le due o tre cose che abbiamo capito di esso? Storicizzare Renzi, si disse, per comprenderlo. Ed è così che sul fare della sera la sua realtà si tinge di chiaro e di scuro.
Ora o mai più
Ne stiamo leggendo e sentendo veramente tante, forse pure troppe, ma una vera e propria analisi della sconfitta nessuno la sta facendo, e questo è grave. Eppure i primi dati parlano già chiaro: affluenza record in controtendenza con quella delle regionali, comunali e delle più lontane elezioni europee. Cosa ha spinto gli italiani, che negli…
Il giorno dopo, come ricostruire il campo della sinistra
Si è aperta, immediatamente dopo aver avuto la certezza della sonora e, per i numeri, inaspettata sconfitta elettorale per i sostenitori della riforma costituzionale, la caccia all’errore, alla responsabilità madre che sta alla radice del clamoroso risultato. Faccio da molti, troppi, anni politica e ho consumato fiumi di inchiostro sulla “Settimana Enigmistica”, per non aver…
Dopo Renzi: un pacificatore nel Pd che si opponga ai “signori della guerra”
Chi vuole pacificare non deve presentarsi a mani nude, non deve essere chiamato da un signore della guerra, deve contrapporsi a tutti i signori della guerra. Se il Pd vuole la pace subito, sarà più facile. Ma prima o poi, chi vorrà la pace sarà maggioranza e allora verrà il tempo nuovo.